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MILLENCOLIN
Realizzata il: 02/05/2011
Autore: Manq
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Intervista a Frederik Larzon, batterista dei Millencolin incontrato prima di un loro show in Germania che ci parla del “Pennybridge Pioneers tour” e del passato, presente e futuro della band.

Innanzi tutto grazie Frederik per la disponibilità. La prima domanda riguarda ovviamente questo “Pennybridge Pioneers tour”. Sono passati dieci anni dall’uscita di questo disco molto importante per voi quindi vorremmo sapere come è nata l’idea di questo tour.
E’ stato una specie di incidente, ad essere sinceri. Abbiamo fatto un concerto nella nostra città natale, Orebro, l’anno scorso e abbiamo fatto esattamente la stessa cosa. Abbiamo suonato tutto il disco, dall’inizio alla fine, perché il locale in cui si teneva lo show avrebbe chiuso di lì a poco e volevamo fare qualcosa di super in quell’occasione. E’ un piccolo club cui eravamo molto affezionati. A quel punto ci siamo ritrovati con un sacco di gente che è venuta dal Sud America, da tutta Europa e dall’Asia per vedere quel concerto e poi abbiamo ricevuto un sacco di e-mail dopo lo show perché un sacco di gente voleva vedere quel concerto. Avevamo in programma di fare un tour in Sud America e Canada e così abbiamo chiesto ai fan se avrebbero gradito una cosa di questo tipo. E loro l’hanno gradita parecchio.

 

Pensi davvero che questo sia il vostro miglior disco?
A me piacciono tutti i nostri dischi…

 

Ok, quello che intendevo è che di sicuro è il più famoso e quello che ha avuto più successo, ma volevo sapere se voi della band lo ritenete davvero il più importante.
Penso ci siano alcune delle nostre migliori canzoni su quel disco. No Cigar, Penguins and Polarbears… Però davvero mi piacciono tutti i nostri dischi e non riesco a sceglierne uno come il più importante.

 

Il concerto di questa sera, come credo l’evento cui accennavi prima, ha veramente un atmosfera particolare: piccolo club, non moltissima gente. Vi piace suonare in occasioni come questa o preferite il grande festival con un sacco di gente e un sacco di band?
Io amo suonare dal vivo e quindi non mi fa molta differenza, se devo essere sincero. Sicuramente sei più vicino alla folla quando suoni nei club e tutti sono qui per veder suonare i Millencolin, oltre alle band di supporto ovviamente. Nei festival è diverso, hai l’opportunità di incontrare gente nuova, ma allo stesso tempo sei veramente distante dal pubblico ed è tutto così… grande. Ma davvero, per me non fa molta differenza perché quello che conta è suonare dal vivo.

 

Beh, certo, è la parte più importante del vostro lavoro secondo me.
Sicuramente.

 

Ok, non credo dipenda tanto da voi, ma mi piacerebbe sapere come mai il tour non toccherà l’Italia…
Il problema è che abbiamo solo due settimane per fare questa cosa perché devo tornare a casa. Sto per avere un altro figlio e…

 

Congratulazioni!
Eheh… Grazie. Comunque questa è una ragione. Stiamo programmando di suonare anche nel sud dell’Europa, dopo l’estate.

 

Ok, dicevamo che 10 anni son passati dall’uscita del disco che siamo qui a celebrare e direi che in questo periodo il vostro sound è cambiato parecchio. E’ strano perché qualunque cosa faccia un gruppo poi riceve sempre commenti tanto positivi quanto negativi. Se resti fedele alle origini c’è chi dice che suoni sempre la stessa roba e che non sei creativo, se provi a cambiare un po’ c’è chi ti tratta come una sorta di “traditore”. Cosa ha portato, nel vostro caso, al percorso che avete intrapreso?
E’ vero! (Ride) Io credo che noi si sia iniziato ad evolvere il nostro stile fin da For Monkeys, quando abbiamo iniziato a creare il nostro sound. Da allora abbiamo sempre cercato di spingere noi stessi verso una ricerca costante e graduale, ogni volta mettendo insieme nuove idee. Ma noi siamo così, è così che ci piace lavorare. Alla fine, qualunque cosa facciamo, puoi sempre riconoscere che si tratta dei Millencolin. Un po’ per la voce di Nikola, ma anche perché alla fine siamo sempre stati gli stessi membri e questo aiuta a sviluppare un certo tipo di percorso che ti mantiene coerente anche se provi a rinnovarti.

 

Ci sono news a proposito del disco nuovo?
Abbiamo iniziato a mettere insieme le idee, ma ancora non abbiamo registrato nulla. Nikola e Mathias hanno scritto un po’ di materiale e abbiamo iniziato a metterlo insieme. Finiamo questo tour e le date cui ti accennavo prima e poi, dopo l’estate, penso inizieremo anche a lavorare concretamente al nuovo disco. Intanto stiamo provando a realizzare anche qualcosa di diverso, tipo un DVD, ma vediamo cosa ne uscirà.

 

A questo punto volevo chiederti qualcosa a proposito dei side project che molti di voi hanno. Come vanno le cose? E poi vorrei sapere un po’ da cosa nasce l’esigenza di avere anche altri progetti, visto che come dicevamo il sound dei Millencolin è in continua evoluzione e per nulla chiuso a possibili novità stilistiche…
E’ vero, tutti noi abbiamo progetti paralleli, tranne Erik che è più occupato in progetti artistici più legati alla realizzazione di artwork per altre band o progetti grafici per alcune company. Io stesso suono in un’altra band dal 2003. Comunqe Nikola ha il suo progetto solista e sta girando un po’, incastrando date tra i vari impegni…

 

Cavoli, è complicato star dietro a tutto quanto!
Mah, neanche tanto. Alla fine questo è quello che facciamo, ci piace suonare e tutte queste cose sono diverse dai Millencolin. Nel caso di Nikola è roba molto più tranquilla. Ma è bello così, restare aperti di mente e di vedute e prendere idee da ovunque ne valga la pena. E poi c’è Mathias coi suoi Franky Lee, che hanno appena registrato il nuovo disco e che dovrebbe uscire prima dell’estate. Penso. E alla fine ci sono io, che suono appunto nei Kvoteringen, una roba più simile all’harcore punk scandinavo dei primi anni ottanta. E ho anche un’etichetta con cui produco band.

 

Penso che questo sia molto importante per la scena, insomma, dare alle nuove band modo di essere conosciute. A tal proposito, cosa pensi sia cambiato nel modo di promuovere la musica oggi? Insomma, con la rete, myspace, il free download…
Beh penso che il cambiamento sia comunque una cosa buona. Sotto un certo punto di vista non sappiamo cosa succederà. Ma l’idea che mi son fatto è che per quanto le cose cambino, chi davvero ama la musica ed è appassionato alla questione, beh, continua a farlo nel tempo indipendentemente dai mezzi che ha a disposizione, fosse anche il ritorno del vinile. Internet penso sia comodo se sei una nuova band e hai bisogno di farti conoscere. E’ facile. Crei il tuo account su myspace ed è fatta.

 

Credo anche io sia più facile farsi conoscere, oggi, ma credo anche che ci siano talmente tante possibilità per tutti che diventa paradossalmente difficile ritagliarsi un proprio spazio.
Hai ragione, c’è un sacco di competizione oggi. E anche un sacco di gente che vuol diventare super famosa super in fretta. E forse qualche volta manca davvero l’amore per quello che si sta facendo… Forse stiamo solo invecchiando (ride).

 

Ahah… Ok dai. Ti faccio ancora qualche domanda di quelle che di solito faccio a tutti.
Vai pure!

 

Qual è l’ultimo disco che hai ascoltato e che ti è piaciuto?
Io devo dire che ascolto veramente un sacco di roba. Sono musica dipendente e compro un sacco di dischi, ma se devo scegliere c’è questa band piuttosto nuova, stanno uscendo col secondo disco, si chiamano Graveyard e fanno hard rock molto anni settanta. Tipo Black Sabbath, per farti un nome. Sono davvero forti. Ma prima di partire per il tour stavo ascoltando molto i Pentagram. Devo dire che ascolto un sacco di roba diversa.

 

E una band con cui ti piacerebbe dividere il palco?
Credo sarebbe divertente fare un concerto coi Rancid. Non ci abbiamo mai suonato insieme e penso sarebbe figo.

 

Tra l’atro ultimamente siete stati in giro con i Pennywise, o sbaglio?
Sì, giusto un paio di show, in Australia.

 

Ok dai, direi che abbiamo finito. Grazie per il tempo che ci hai dedicato!
Grazie a voi e a presto!


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