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1000 DEGREES
Realizzata il: 13/02/2012
Autore: Mairo Cinquetti
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Intervista ai giovani 1000 Degrees, combo genovese tra i più interessanti nel panorama italiano: Mairo Cinquetti e Francesca Carbone ci portano alla scoperta del gruppo, delle loro origini e dei loro progetti futuri.



Come è nato il progetto 1000 Degrees? Da quanto tempo ci state lavorando?

Dunque: tutto risale a quando nel lontano 2006 Bugs e Palo misero su un gruppetto punk rock senza pretese. Dopo poco con l'aggiunta di Luca alla chitarra e Carlos al basso (pPlo suonava la batteria) vennero alla luce i giovani 1000 degrees. Nel 2009 prima Carlos poi Luca dichiararno la loro dipartita, ma all'inizio 2010 Romeo e lo Smilzo fecero il loro trionfale ingresso nel gruppo, Palo passò alla chitarra e iniziammo a lavorare da subito a pezzi nuovi che rappresentassero al meglio il prodotto di 4 simili menti illuminate. Quasi 2 anni dopo il disco era pronto.

 

Siete molto giovani e mi incuriosisce molto sapere che approccio avete di fronte alla composizione di un nuovo pezzo. Come nasce una vostra nuova canzone? Per i testi da cosa prendete spunto?

Un pezzo nasce, cresce e si evolve in saletta. qualcuno porta un'idea (un testo, un riff, una linea di chitarra) e poi si lavora tutti insieme.
Palo vuole raggiungere la perfezione e il suo concetto di bello assoluto, Romeo impazzisce a 2000 bpm, lo Smilzo si eclissa ravanando sul basso e Bugs tra un'idea a caso e una semiseria cerca di fare il razionalizzatore. C'è equilibrio. La maggior parte delle volte funziona bene.
I testi parlano banalmente di tutto ciò che ci succede. Non credo saremmo capaci di scrivere qualcosa di diverso. Non ci sentiamo dei mentori, ma qualcuno potrebbe riconoscersi nelle nostre situazioni.

 

Siete molto giovani, com'è entrare nella scena in questo momento? Che cosa state scoprendo sia in positivo che in negativo?

Riteniamo che sia un momento storico di radicali cambiamenti. La possibilità che garantisce internet di fruire di qualsiasi tipo di contenuto in tempo reale secondo noi offre molte più possibilità rispetto al passato, ma finisce per disorientare. Il mercato è piuttosto saturo: ogni giorno escono decine di dischi e ritagliarsi il proprio spazio risulta molto difficile.
L'attenzione per l'hc melodico inoltre è molto limitata e non gode di grandi canali di distribuzione, forse perchè alla gente non piace, o forse perchè alla gente finisce per piacere ciò che le viene scagliato addosso con maggiore violenza e insistenza.

 

Molti ragazzi oggi smettono di suonare perché si dice che non c'è spazio per i giovani, il punk ha stufato ecc... Cosa potete dirci a riguardo? Quali sono le difficoltà maggiori che si incontrano?

Tutto ciò che non ha la capicità e la volontà di rinnovarsi (e intendo per se stessi e non per il mercato) alla fine stufa. Per questo abbiamo cercato di scrivere un disco che, almeno ai nostri occhi potesse risultare, in una qualche maniera, innovativo. E' vero lo spazio per i giovani è poco, ma la cosa più difficile è che ai giovani venga riconosciuta della credibilità.
Le difficoltà sono molteplici, in primo luogo economiche. Molti forse smettono perchè pensano alla musica come un divertente passatempo che solo dopo qualche ora di saletta possa fruttare un qualche genere di soddisfazione. Per andare avanti bisogna affrontare la disillusione, accentando la realtà dei fatti e investire tutte le proprie capacità per ottenere un prodotto appagante.

 

Come è nato l'incontro con Indie Box?

Romeo conosceva Mauri (IndieBox, ndr). Gli abbiamo fatto vedere il video di “Orso Grigen”, lui si è bagnato. Poi ci ha visti live e credo di poter dire che gli siamo piaciuti perchè dopo non molto avevamo un accordo per l'uscita del disco.
E' una fortuna aver trovato un'etichetta che ha ancora la passione per investire su un prodotto non particolarmente commerciale e che lasci alla band la possibilità di prendere le decisioni che riguardano il prodotto artistico che sta producendo.

 

Quali sono le band che più ispirano la vostra musica?

Ci sentiamo particolarmente affini e traiamo ispirazione da band come This Is a Standoff, Mute, Forus, A Wilhelm Scream o, per quanto riguarda gli italiani, Action Man, Jet Market, Meanwhile.
Comunque tutto ciò che riteniamo meritevole di essere ascoltato rappresenta fonte di ispirazione. In furgone mettiamo qualsiasi tipo di musica; dal pop al country, dall'elettronica all'hip hop.

 

Come mai avete scelto questo titolo per l'album?

Il titolo è stato scelto come conseguenza di una discussione a proposito della velocità con cui ci scorrono addosso gli eventi. ogni attimo regala qualcosa ma fugge immediatamente. E' un concetto che abbiamo ripreso nel video di “Shelter”: vengono ritratti diversi soggetti, le cui espressioni sono rese immortali dal fotogramma, ma che non si ripeteranno mai più nello stesso modo. E' per questo che gli oggetti che caratterizzano i ritratti vengono bruciati
durante il video, ad indicare come certe espressioni e semtimenti svaniscano subito dopo il momento in cui sono state manifestate e ne lascino solo un effimero ricordo. A questo proposito vorrei citare una frase del film "This Must Be The Place" che recita: "Si passa troppo in fretta dall'età in cui si dice: - potrebbe andare così - all'età in cui si dice: - è andata così”.
La fase di transizione tra da un momento all'altro è "Has Already Past".

 

Avete suonato con i This Is A Standoff, con gli Atlas Losing Grip e avete partecipato anche all'IndieBox festival, cosa si prova a calcare il palco con gruppi famosi?

Ogni live, che i gruppi siano famosi o meno, è come una lezione di musica condensata. Dividere il palco con gruppi che hanno segnato la storia del genere che suoniamo sicuramente è un grande onore.

 

Come vedete la scena tra 10 anni? Come vedete il vostro futuro?

Non ne ho la minima idea. Le cose si evolvono troppo in fretta. E' comunque è bello non saperlo e non crearsi troppe aspettative. Credo che ognuno di noi voglia vedersi in futuro con il proprio strumento ma non si possono fare troppi piani se ciò di cui si sta parlando
è spontaneamente un prodotto artistico.

 

State avendo buoni riscontri con l'album?

Le recensioni sono ottime. Le visualizzazioni del video non eccellenti ma ci difendiamo. Sembra che stia lentamente crescendo il consenso nei nostri confronti e che inizi ad esserci tributata una qualche credibilità. Alcune persone hanno detto di essere rimaste particolarmente colpite ed emozionate dal disco e, che siano 2 o 2000, questa è la soddisfazione maggiore a cui un musicista possa ambire.


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