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Realizzata il: 28/02/2011
Autore: Tempo
Ciao ragazzi e benvenuti su Groovebox.it. Come prima cosa presentateci la formazione della band e da dove venite.
Ciao siamo i Soldiers Of A Wrong War, veniamo da Vercelli e siamo così composti:
Luca “Difio” Del Fiore: Voce e Chitarra;
Adin Sulic: Basso;
Luca Ceccato: Chitarra e Voce;
Luciano Pitruzzello: Batteria;
Raccontateci un po' di storia della band: chi sono i fondatori ufficiali, quando è nata la band e com'è nata l'idea?
L’idea è partita da Difio e Lucio nel 2007 e successivamente si sono aggiunti Luca e Adin, il progetto non aveva dei connotati specifici, c’era solo la voglia di suonare e realizzare qualcosa di concreto.
Parlateci un po' del nome della vostra band: come nasce e che significato ha per voi?
Soldiers Of A Wrong War al contrario di quanto si possa pensare non è riferito nello specifico alla guerra, della quale sappiamo davvero poco se non le immagini passate dalla TV.
Il nome si riferisce al percorso personale e di vita di ognuno di noi, realizzazione di obiettivi e progetti, nel nostro caso la musica.
E' una sorta di allegoria che paragona la vita ad una guerra e che spesso sembra si combatta per una causa sbagliata visti gli ostacoli nel percorso personale che ognuno affronta giorno per giorno.
Descriveteci il vostro sound e a quali gruppi e generi vi ispirate maggiormente. Tralasciando il solito discorso "non ci piace essere catalogati in un genere preciso", in quale movimento/genere vi collochereste?
Alternative Rock, non crediamo sia un male che una band venga collocata in un genere. La musica è pur sempre composta da note e melodie e per quanto ci si possa sforzare ad andare aldilà di questo fattore oggettivo è praticamente impossibile fare qualcosa di “mai sentito prima”.
Le band di riferimento sono sicuramente Foo Fighters, Linkin Park e Saosin.
Presentatevi a chi non vi conosce: come descrivereste il vostro ultimo album e cosa possono aspettarsi gli ascoltatori dalle vostre canzoni?
Il nostro nuovo album si chiama “Lights & Karma”, è stato registrato a giugno 2010 presso il Fusix studio di Torino. Contiene 10 canzoni che riuniscono il lavoro di un anno e mezzo all’incirca. E’ un insieme di chitarre con riff d’impatto e melodie più morbide che vanno a creare un sound omogeneo, fresco ed energetico. Se quello che cercate è un disco rock con influenze post hardcore potrebbe essere esattamente ciò di cui avete bisogno.
Ora parliamo della vostra carriera: cosa avete inciso fino ad oggi e quante esperienze dal vivo avete avuto?
All’attivo, oltre a “Lights & Karma”, abbiamo pubblicato, a gennaio 2010, un EP di 3 brani, dal quale abbiamo estrapolato due singoli accompagnati da rispettivi video. Per quanto riguarda le esperienze live negli ultimi 2 anni abbiamo affrontato 2 tour italiani per la promozione del gruppo. Oltre ai vari locali nel nord e centro Italia abbiamo avuto l’onore di partecipare ad eventi come gli MTV Days 2010 a Torino e TRL On The Road a Milano. Attualmente siamo in fase di promozione del nuovo disco con il “Lights & Karma ItalianTour 2011”.
Qual è la vostra canzone di cui andate più fieri?
Sicuramente "Save Me", della quale stiamo realizzando un video. Si tratta di un pezzo di forte impatto emozionale pur essendo strumentalmente energico.
E' principalmente incentrato sulla capacità di affrontare momenti della vita che sembrano insormontabili ed ha un testo ricco di metafore sulla vita e sulla salvezza.
Se, fantasticando, poteste scegliere un producer con il quale incidere un nuovo album, chi scegliereste?
Rick Rubin, ha fatto praticamente tutto.
E con quale musicista/gruppo realizzereste invece un pezzo assieme?
Se fosse ancora in vita Jeff Buckley e, se dovessimo pensare ad un remix di un nostro pezzo, ci affideremmo ad un giovane dj americano: Sonny Moore alias Skrillex.
Qual è finora il momento più bello e/o importante da quando siete una band?
Ce ne sono troppi per sceglierne uno in particolare, ma se dovessimo trovare un momento topico sarebbe quando abbiamo toccato con mano il nostro disco "Lights & Karma" ed è stato come un sogno diventato realtà.
Chi è il principale compositore della band? Usate qualche metodo per assemblare tutte le idee che vi passano per la testa?
L'idea dei brani parte principalmente da Difio che, una volta imbastita la struttura della canzone, la espone al resto della band ed ognuno aggiunge le proprie parti finchè non si raggiunge un'intesa comune.
Parlateci un po' dei vostri testi: chi è il songwriter principale e quali sono gli argomenti che preferite trattare? E poi, meglio la lingua inglese o italiana?
Sempre Difio, gli argomenti trattati parlano delle esperienze di vita quotidiane, non ci piace parlare di cose che non conosciamo, il tutto visto da un punto di vista molto psicologico.
Noi pensiamo i nostri testi direttamente in inglese, non per questo disdegnamo la nostra lingua madre, che riteniamo stupenda e ricca di sfumature, semplicemente riteniamo che non si addica a quello che facciamo. Scrivere un testo in italiano ricco di contenuti e non banale è davvero complicato; poche persone sono state in grado di renderlo piacevole, musicale e contemporaneamente impegnato.
Quant'è importante per voi l'attività live di una band e quant'è determinante secondo voi la presenza scenica e perchè?
L'attività live è la linfa vitale di una band, senza non avrebbe senso suonare. Ti dà la possibilità di esprimere ed esternare a 360° quello che sei e quello che la tua musica rappresenta. La presenza scenica è un aspetto fondamentale in un'esibizione live, non significa solo muoversi come dei forsennati ricalcando un modello, ma dev'essere un impulso naturale e non premeditato. Si può avere presenza scenica anche rimanendo immobili ma trasmettendo il proprio carisma e l'intensità che un live rappresenta, sia per chi sta sul palco che per chi sta sotto.
Cosa possono aspettarsi i ragazzi che vengono ad assistere ad un vostro show?
Il massimo che siamo in grado di offrire: in un live mettiamo anima e corpo. Il nostro obiettivo è trasmettere tutto ciò di cui sono intrise le nostre canzoni.
Un vostro parere sulla scena italiana e suggerimenti per accrescere il movimento underground sempre più affollato; inoltre vorremmo che ci indicaste quali sono secondo voi i migliori gruppi italiani del momento.
In Italia è difficile parlare di undergroud, almeno per quanto riguarda la nostra musica. L'ultima vera scena, a nostro parere, è stata quella punk degli anni '90 che è stata in grado di creare un vero e proprio movimento attivo di persone.
Al momento ci sono tante band, ma non c'è una struttura che consenta la nascita e crescita di un vero e proprio movimento. L'unico modo per accrescere l'underground è la partecipazione, sia del pubblico che delle band, in quanto esso si nutre di live, sudore e passione.
Il Teatro Degli Orrori rappresenta una realtà davvero in ascesa e pregna di contenuti.
Per l'aspetto compositivo, nonostante non facciano assolutamente parte dell'underground, i Negramaro che sono davvero ottimi musicisti.
Meglio uscire per un etichetta discografica (che sìa major o indie) o lasciare l'intera gestione della band in stile D.I.Y. e perchè?
Sarebbe stupido dire che se la Universal o la Sony USA ci chiedessero di pubblicare un disco per loro rifiuteremmo, sarebbe un sogno e darebbe davvero la possibilità alla nostra musica di essere conosciuta a livello mondiale.
Per quanto riguarda le Indie ci sono ottime labels che possono aiutare una band a crescere; il vero problema è che non si vendono più dischi quindi arranchiamo tutti e per quanto riguarda il DIY bisogna davvero sbattersi per avere dei risultati concreti, noi adottiamo questa teoria e proviamo a raggiungere, almeno per ora, da soli i nostri obiettivi.
Poi ormai il termine DIY è fin troppo abusato, tutti dicono di essere DIY e di farlo per scelta, noi lo siamo ma non ostentiamo nulla, aspettiamo di crescere sperando nell'interesse di qualcuno
Quanto conta secondo voi il look di una band al giorno d'oggi?
La "moda" e la musica sono un tutt'uno sin dall'inizio. C'è un trend in tutto, anche nel punk, chi lo seguiva sceglieva di vestirsi in un certo modo e di andare contro le mode convenzionali e creando a loro volta una sottocultura che diventa a sua volta moda. Al giorno d'oggi per avere i cosiddetti 15 minuti di fama può anche non essere necessario avere le capacità e ci sono esempi ovunque; l'essere longevi e non delle meteore è la cosa dura, per quello ci va talento e studio.
Quanto secondo voi possono aiutare i social network come Myspace, Facebook, Twitter a far conoscere una band?
Tanto e contemporaneamente poco, si raggiungono in fretta milioni di persone ma si viene considerati il flash di una giornata, affidarsi solo a quelli non aiuta. Bisogna usarli con criterio ed è necessario affiancare la promozione con un impegno costante anche al di fuori della rete.
Prima abbiamo parlato dei gruppi ai quali vi ispirate di più per il genere che fate. Ora invece vorrei parlare dei gruppi che vi hanno cambiato la vita. Quali sono i vostri gruppi preferiti?
A questa domanda vorremmo rispondere singolarmente:
Difio: non contando la mia devozione quasi religiosa ai Metallica senza dubbio i Queen e l'album "The Wall" dei Pink Floyd.
Adin: "Hybrid Theory" dei Linkin Park è stato il primo disco di cui ho imparato tutti i testi, di cui mi sono totalmente innamorato a livelli stratosferici e credo che è stato proprio da quel momento in poi che io abbia deciso che la musica sarebbe diventata la mia più grande e principale aspirazione!
Luca: sono cresciuto con AC/DC e Deep Purple ma ho iniziato davvero ad amare la musica con i Foo Fighters.
Lucio: Ho una passione per gli Avenged Sevenfoold, ma i gruppi che mi hanno spinto ad amare la musica e ad iniziare a suonare sono statio Metallica e Red Hot Chili Peppers.
A livello di musicisti, qual è il vostro sogno nel cassetto?
Suonare il più possibile e vivere di musica, è banale ma crediamo sia il sogno di ogni musicista.
Album (o gruppo) straniero da consigliare ad un amico
Ne consiglieremmo 2, per la sezione "oldies" l'MTV Unplugged degli Alice In Chains, stupendo!
Invece uno degli ultimi dischi che abbiamo ascoltato e che consiglieremmo è "Only Revolutions" dei Biffy Clyro, un disco davvero particolare e maturo.
Album (o gruppo) italiano da consigliare ad un amico
In generale il cantautorato che è uno dei migliori al mondo, per quanto riguarda il rock nulla in particolare.
Album (o gruppo) in cui avresti voluto suonare
Metallica - The Black Album
Ultimo album (o gruppo) ascoltato
Maroon 5 - Hands All Over
Ultima cosa: lasciate un breve messaggio di saluto che possa anche convincere le persone ad ascoltarvi.
Non ce la sentiamo di fare appelli, possiamo solo consigliare alla gente di ascoltare il nostro disco e, ancora meglio, di venire ad un nostro live, preferiamo che sia la musica a parlare per noi.