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MUSHROOMHEAD
BEAUTIFUL STORIES FOR UGLY CHILDREN
BEAUTIFUL STORIES FOR UGLY CHILDREN
Ormai da tanti anni i Mushroomhead si portano sulle spalle la pesante etichetta di “cugini poveri degli Slipknot” perché, come la band dell’Iowa, sono dotati di maschere e si muovono nell’ambito del metal alternativo (anche detto nu metal).
In realtà ho sempre trovato delle difficoltà nel definire nu-metal i Mushroomhead in quanto li ho sempre considerati come un qualcosa di molto simile ad una versione appesantita dei Faith No More, un po’ per l’uso della melodia e un po’ per la capacità di saper amalgamare vari generi come il metal, il rock e l’industrial.
“Beautiful Stories For Ugly Children” rappresenta un ritorno dopo uno stop di quattro anni arrivato dopo il non trascendentale “Saviour Sorrow” e ci propone una band in parziale ripresa. Come già sottolineato i Faith No More sono uno dei principali punti di riferimento che ritroviamo in pezzi come il singolo “Come on” e in “Burn the bridge”, che se non fosse per quell’accenno di screamo qua e là potrebbero benissimo sembrare un parto di Mike Patton. “Darker Days” è un momento atmosferico, tutto pianoforte, percussioni ed interpretazione malinconica che ricorda le ballate di fabbricazione Stone Sour ("Bother" ad esempio).
L’uso della doppia voce melodica/aggressiva pare funzionare a dovere. Un po’ a sorpresa con “Do I know you” si entra nei canoni dello sludge metal con quei riff che sembrano stati strappati da Crowbar o Down; la stessa cosa succede anche su “Harvest the garden”, anche se qui le percussioni assumono un taglio più tribale e l’uso di effetti scratch e ritornelli melodici rimandano ancora al crossover melodico. Il resto dell’album poggia sempre sulle medesime influenze proponendo discreti brani sempre a cavallo tra crossover melodico ("I’ll be here", "The feel"), semi ballate ("Holes in the void", "The harm you do") ed un nu-metal in qualche modo ricollegabile ai cugini Slipknot ("Inspiration").
Se siete in cerca di un qualcosa di leggermente differente dal solito i Mushroomhead potrebbero fare per voi, in un colpo solo potrebbero accontentare fans dai diversi palati; certo non siamo ancora tornati ai livelli di “XX” ma i nostri amici in maschera hanno sfornato un discreto prodotto.
In realtà ho sempre trovato delle difficoltà nel definire nu-metal i Mushroomhead in quanto li ho sempre considerati come un qualcosa di molto simile ad una versione appesantita dei Faith No More, un po’ per l’uso della melodia e un po’ per la capacità di saper amalgamare vari generi come il metal, il rock e l’industrial.
“Beautiful Stories For Ugly Children” rappresenta un ritorno dopo uno stop di quattro anni arrivato dopo il non trascendentale “Saviour Sorrow” e ci propone una band in parziale ripresa. Come già sottolineato i Faith No More sono uno dei principali punti di riferimento che ritroviamo in pezzi come il singolo “Come on” e in “Burn the bridge”, che se non fosse per quell’accenno di screamo qua e là potrebbero benissimo sembrare un parto di Mike Patton. “Darker Days” è un momento atmosferico, tutto pianoforte, percussioni ed interpretazione malinconica che ricorda le ballate di fabbricazione Stone Sour ("Bother" ad esempio).
L’uso della doppia voce melodica/aggressiva pare funzionare a dovere. Un po’ a sorpresa con “Do I know you” si entra nei canoni dello sludge metal con quei riff che sembrano stati strappati da Crowbar o Down; la stessa cosa succede anche su “Harvest the garden”, anche se qui le percussioni assumono un taglio più tribale e l’uso di effetti scratch e ritornelli melodici rimandano ancora al crossover melodico. Il resto dell’album poggia sempre sulle medesime influenze proponendo discreti brani sempre a cavallo tra crossover melodico ("I’ll be here", "The feel"), semi ballate ("Holes in the void", "The harm you do") ed un nu-metal in qualche modo ricollegabile ai cugini Slipknot ("Inspiration").
Se siete in cerca di un qualcosa di leggermente differente dal solito i Mushroomhead potrebbero fare per voi, in un colpo solo potrebbero accontentare fans dai diversi palati; certo non siamo ancora tornati ai livelli di “XX” ma i nostri amici in maschera hanno sfornato un discreto prodotto.
UnderD
Voto: 6/7
Voto: 6/7
TRACKLIST:
01.Come on
02.Inspiration
03.Slaughterhouse road
04.I’ll be here
05.Burn the bridge
06.Holes in the void
07.Harvest the garden
08.The harm you do
09.Your demise
10.The feel
11.Darker days
12.Do i know you?
01.Come on
02.Inspiration
03.Slaughterhouse road
04.I’ll be here
05.Burn the bridge
06.Holes in the void
07.Harvest the garden
08.The harm you do
09.Your demise
10.The feel
11.Darker days
12.Do i know you?