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PENDULUM
IMMERSION
Spesso uno dei maggiori "capi d'accusa" nei confronti dei generi più 'danzerecci' come la Drum'n'Bass è la ripetitività continua della propria struttura musicale, elemento che porta a stancarsi presto dell'ascolto dopo qualche canzone.
I Pendulum, consci della situazione, hanno invece fatto il botto con la propria formula, che attinge a pienissime mani dalla Drum'n'Bass appunto e la mischiano a diversi altri elementi, in particolare con il rock: la scuola Prodigy, in special modo l'attitudine nel mischiare diversi elementi, è evidente in questa band anglo-australiana e lo stile musicale si è rivelato subito vincente con l'irruzione sulla scena musicale dell'album "In Silico" del 2008.
Dopo due anni i Pendulum tornano così ad incendiare la scena riproponendo l'esplosiva fusione di Rock e Drum'n'Bass con la nuova produzione di studio "Immersion", subito schizzato in cima alla classifica inglese. Il disco ci propone un sound fresco, martellante, festaiolo e mai stancante né monotono: sin dall'epica introduzione di "Genesis" ci troviamo immischiati in una battaglia sonora a colpi di beat, immaginando un mostro a tre teste che ci divora letteralmente.
Tre teste, come i tre generi musicali dominanti (elettronica / Drum'n'Bass / Rock) ma anche come i tre illustri ospiti che hanno offerto ben volentieri la propria presenza sul disco: Liam Howlett dei Prodigy nella traccia "Immunize" a suggellare la vicinanza - non solo sonora - tra i Pendulum ed i Prodigy stessi, mentre Steven Wilson dei Porcupine Tree ("The Fountain") e ben tre membri degli In Flames (Anders Fridén + Björn Gelotte + Peter Iwers in "Self vs. Self") contribuiscono ad esaltare l'anima più rock dei Pendulum i quali, non a caso, possono vantarsi di avere ammiratori un po' in tutti gli ambienti musicali, dall'elettronica al metal.
A mio modesto parere è soprattutto la collaborazione con gli In Flames a fare la differenza, poichè "Self vs. Self" si rivela una canzone assolutamente incredibile, una fusione di stili perfettamente riuscita che partorisce un brano stratosferico; il resto dell'album non è comunque da meno, forte di 'pezzoni' quali "Salt in the Wounds", "Watercolour" (la migliore dopo "Self vs. Self"), "Immunize", la doppia traccia "The Island" - divisa in "Pt. I" e "Pt. II" - ed un corollario di altre canzoni trascinanti e ben riuscite.
Oltre a potersi vantare di avere fans in diversi ambienti musicali comunque, i Pendulum possono vantarsi anche di un altro fatto: il loro sound è unico ed inconfondibile, elemento che va a loro totale vantaggio.
"Immersion" è così un ottimo album un po' per tutti i gusti, espressione che si usa spesso ma che mai come in questo caso appare decisamente adeguata. Lunga vita ai Pendulum.
Tempo
Voto: 8
TRACKLIST:

1. "Genesis"
2. "Salt in the Wounds"
3. "Watercolour"
4. "Set Me on Fire"
5. "Crush"
6. "Under the Waves"
7. "Immunize" (feat. Liam Howlett)
8. "The Island, Pt. I (Dawn)"
9. "The Island, Pt. II (Dusk)"
10. "Comprachicos"
11. "The Vulture"
12. "Witchcraft"
13. "Self vs Self" (feat. In Flames)
14. "The Fountain" (feat. Steven Wilson)
15. "Encoder"