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FRATELLI CALAFURIA
ALTAFEDELTAPAURA
ALTAFEDELTAPAURA
Due anni separano questo EP da "Senza titolo (Del fregarsene di tutto e del non fregarsene di niente)", prima fatica del terzetto milanese.
Prima fatica che ha fatto subito intuire che i Fratelli Calafuria non sono un gruppetto da prendere sotto gamba.
Una miscela di post-punk, pop, ed indie macchiato di noise, accompagnata da testi "demenzialintelligenti" (jolly della band) che ha già conquistato la stima di molti.
Questo nuovo EP dal titolo "Altafedeltapaura" è un'anticipazione di quello che troveremo nel nuovo album, in uscita a gennaio dell'anno prossimo.
Parola chiave di questa prova è "loop". La musica (che questa volta mischia mirabilmente rock di matrice britannica, attitudine punk alla Dead Kennedys, basi rap simil Beastie Boys) sembra sempre stopparsi, perdersi per poi ritrovarsi, giocando e stuzzicando di continuo l'ascoltatore. Alcune parti di cantato e basso, a volte, paiono addirittura perdere il tempo, lasciarsi un attimo indietro per poi rimettersi subito in carreggiata.
Mentre i testi spaziano da un surrealismo paranoico, al puro no-sense. Dallo sfottò a certo gergo giovanile ("affattonormale") a quello di certi ritornelli italiani anni '60 ("denise"), ricordando anche i Tre Allegri Ragazzi Morti.
Vera chicca e manifesto di questi Fratelli Calafuria è "Ilfattodeicdincantati", dove musica sincopata (incantata nel vero senso della parola) fa da sottofondo ad una voce sussurrata, che incastra una sull'altra parole e frasi quasi identiche, come in una matrioska.
E se la già citata "affattonormale" suona alla fine come la canzone più normale, nell'ultima traccia ("bastaironia") ritroviamo l'anima più "bambocciona" della band, abbandonata al puro gioco. Ed è forse questa la vera anima che sta dietro questo progetto. Il giocare con la musica a trecentosessanta gradi, e con i testi, mai scontati ed istituzionali; tutto sotto un'ottica minimale. Questo grande pregio del terzetto può essere però anche un grande pericolo: quello di arrivare a fare un gioco bello e divertente sì, ma fine a sé stesso. Rischio evitato in questo lavoro anche (ma certo non solo) grazie al numero ridotto di brani dovuti all'EP.
Questo "Altafedeltapaura" è quindi una prova più sperimentale rispetto al precedente album, che ravviva le grandi aspettative per il nuovo, riconfermandoci il loro spessore artistico.
Prima fatica che ha fatto subito intuire che i Fratelli Calafuria non sono un gruppetto da prendere sotto gamba.
Una miscela di post-punk, pop, ed indie macchiato di noise, accompagnata da testi "demenzialintelligenti" (jolly della band) che ha già conquistato la stima di molti.
Questo nuovo EP dal titolo "Altafedeltapaura" è un'anticipazione di quello che troveremo nel nuovo album, in uscita a gennaio dell'anno prossimo.
Parola chiave di questa prova è "loop". La musica (che questa volta mischia mirabilmente rock di matrice britannica, attitudine punk alla Dead Kennedys, basi rap simil Beastie Boys) sembra sempre stopparsi, perdersi per poi ritrovarsi, giocando e stuzzicando di continuo l'ascoltatore. Alcune parti di cantato e basso, a volte, paiono addirittura perdere il tempo, lasciarsi un attimo indietro per poi rimettersi subito in carreggiata.
Mentre i testi spaziano da un surrealismo paranoico, al puro no-sense. Dallo sfottò a certo gergo giovanile ("affattonormale") a quello di certi ritornelli italiani anni '60 ("denise"), ricordando anche i Tre Allegri Ragazzi Morti.
Vera chicca e manifesto di questi Fratelli Calafuria è "Ilfattodeicdincantati", dove musica sincopata (incantata nel vero senso della parola) fa da sottofondo ad una voce sussurrata, che incastra una sull'altra parole e frasi quasi identiche, come in una matrioska.
E se la già citata "affattonormale" suona alla fine come la canzone più normale, nell'ultima traccia ("bastaironia") ritroviamo l'anima più "bambocciona" della band, abbandonata al puro gioco. Ed è forse questa la vera anima che sta dietro questo progetto. Il giocare con la musica a trecentosessanta gradi, e con i testi, mai scontati ed istituzionali; tutto sotto un'ottica minimale. Questo grande pregio del terzetto può essere però anche un grande pericolo: quello di arrivare a fare un gioco bello e divertente sì, ma fine a sé stesso. Rischio evitato in questo lavoro anche (ma certo non solo) grazie al numero ridotto di brani dovuti all'EP.
Questo "Altafedeltapaura" è quindi una prova più sperimentale rispetto al precedente album, che ravviva le grandi aspettative per il nuovo, riconfermandoci il loro spessore artistico.
Vèlien
Voto: 8
Voto: 8
TRACKLIST:
1. altafedeltapaura
2. ilfattodeicdincantati
3. affattonormale
4. denise
5. bastaironia
1. altafedeltapaura
2. ilfattodeicdincantati
3. affattonormale
4. denise
5. bastaironia