Dal 6 ottobre riparte GROOVE BOX
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HELLYEAH
STAMPEDE
STAMPEDE
Gli Hellyeah, per chi non lo sapesse, sono un progetto di Vinnie Paul, batterista dei compianti Pantera, e Chad Gray, cantante dei Mudvayne.
"Stampede" è il secondo album studio del gruppo che riconferma quanto di buono aveva saputo fare al debutto, seppur non spicchi per una proposta musicale particolarmente innovativa.
Le radici della band affondano nella tradizione sudista e si spingono sino alle ultime produzioni dei Pantera dando vita così ad un rock sporco dalle venature sludge.
'La mandria inferocita' (traduzione di Stampede) si scatena subito con una serie di canzoni trascinanti e dal groove poderoso sulle quali i nostri dimostrano di aver compiuto quel passo in più rispetto al disco d'esordio: la ruvida "Cowboy way" o l'ottimo singolo "Hell of a time" sono i due volti di una band a cui piace picchiare duro senza trascurare un marcato lato melodico che ben si sposa con la voce 'whiskey and cigarette' di Gray.
Tra i pezzi che più mi hanno colpito spiccano senza dubbio la traccia che dà il titolo all'album, tra una strofa presa in prestito da "Hurricane" dei Kyuss e un ritornello che vi farà saltare come matti, le citazioni panteriane "It's on" e "Cold as a stone" oltre ad episodi più introspettivi quali "Stand or walk away" o "Better man".
L'ultima parte dell'album risulta un pò più piatta e ripetitiva ma non molla assolutamente il tiro in termini di impatto sonoro e grinta ("Pole rider" e "Alive and well" su tutte).
Come detto prima gli Hellyeah non inventano nulla di nuovo ma è innegabile che la classe di musicisti navigati come i suddetti esca in ogni caso fuori dando vita a canzoni godibilissime che catturano perfettamente lo spirito del rock.
"Stampede" è il secondo album studio del gruppo che riconferma quanto di buono aveva saputo fare al debutto, seppur non spicchi per una proposta musicale particolarmente innovativa.
Le radici della band affondano nella tradizione sudista e si spingono sino alle ultime produzioni dei Pantera dando vita così ad un rock sporco dalle venature sludge.
'La mandria inferocita' (traduzione di Stampede) si scatena subito con una serie di canzoni trascinanti e dal groove poderoso sulle quali i nostri dimostrano di aver compiuto quel passo in più rispetto al disco d'esordio: la ruvida "Cowboy way" o l'ottimo singolo "Hell of a time" sono i due volti di una band a cui piace picchiare duro senza trascurare un marcato lato melodico che ben si sposa con la voce 'whiskey and cigarette' di Gray.
Tra i pezzi che più mi hanno colpito spiccano senza dubbio la traccia che dà il titolo all'album, tra una strofa presa in prestito da "Hurricane" dei Kyuss e un ritornello che vi farà saltare come matti, le citazioni panteriane "It's on" e "Cold as a stone" oltre ad episodi più introspettivi quali "Stand or walk away" o "Better man".
L'ultima parte dell'album risulta un pò più piatta e ripetitiva ma non molla assolutamente il tiro in termini di impatto sonoro e grinta ("Pole rider" e "Alive and well" su tutte).
Come detto prima gli Hellyeah non inventano nulla di nuovo ma è innegabile che la classe di musicisti navigati come i suddetti esca in ogni caso fuori dando vita a canzoni godibilissime che catturano perfettamente lo spirito del rock.
Salvatore Dragone
Voto: 7,5
Voto: 7,5
TRACKLIST:
01. Cowboy Way
02. Debt That All Men Pay
03. Hell Of A Time
04. Stampede
05. Better Man
06. It's On!
07. Pole Rider
08. Cold As A Stone
09. Stand Or Walk Away
10. Alive And Well
11. Order The Sun