Tante erano le incognite che avvolgevano il nuovo album "Miracle" dei Nonpoint, band spesso erroneamente accostata al nu metal, molto conosciuta negli Stati Uniti ma mai riuscita ad imporsi nel vecchio continente nonostante degli ottimi album all'attivo.
La curiosità maggiore dell’album è rappresentata dal nuovo chitarrista Zach Broderick, che ha sostituito lo storico Andrew Goldman da sempre riconosciuto come uno dei migliori chitarristi alterntive metal di fine anni novanta e primi duemila; ebbene la sorpresa maggiore è scoprire che il cambio ha portato nuova linfa alla band del vocalist Elias Soriano e l'innesto di Broderick ha permesso alla band di produrre un album a metà tra passato e futuro.
Il passato è in canzoni come "Shadow", "Miracle" (in cui c'è il featuring con Chad Gray dei Mudvayne) e "Crazy", che paiono estratte dai primi due album della band "Statement" e "Development", vale a dire tanti riff a cavallo tra hard rock e nu metal affiancati dal melodico sporco ed accattivante di Soriano; poi cominciano ad emergere le influenze nettamente più hard rock e groove metal del nuovo chitarrista a cominciare da "Frontlines", brano che parte come una ballata ma poi deflagra in puro hard rock con assoli (una novità per la band) e tanta melodia, creando un impatto non tanto diverso da quello dei ben più noti Alter Bridge.
Con "Looking Away" si torna ancora un pò al periodo "Statement", mentre sulle note di "Electricity" e "What you've got for me" pare essere di fronte a dei Black Label Society meno virtuosi ma più orecchiabili nelle melodie; l'album si appesantisce con i passaggi groove metal della cover dei Pantera "5 minutes alone" in cui Broderik ricalca alla perfezione la lezione del mitico Darrell e Soriano tenta di dare un tocco di Nonpoint alle melodie per non rendere la canzone un semplice passaggio riempitivo. Un paio di brani più in là ecco "Dangerous water", che in pratica ripropone in stile Nonpoint le sonorità proposte con la cover dei Pantera.
I Nonpoint con questo album hanno saputo maturare il proprio sound dopo momenti un pò difficoltosi e di questo gliene va dato merito; "Miracle", pur essendo sostanzialmente diverso dai suoi predecessori, mantiene comunque immutato lo spirito musicale dei Nonpoint che tutti conoscono, anzi, in fin dei conti forse dopo "Statement" è uno degli album più heavy della band.