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FEAR FACTORY
MECHANIZE
I Fear Factory sono il classico gruppo ‘sprecato’ che, nonostante le premesse e le indubbie capacità compositive, ha finito ben presto per impantanarsi e produrre lavori quantomeno discutibili. Partiti alla grande con due grandissimi dischi, "Soul of a New Machine" (1992) e "Demanufacture" (1995), quest’ultimo un vero capolavoro del Metal estremo, i nostri hanno iniziato a perdere colpi già col successivo "Obsolete" (1998), che si distaccava sempre di più dalle sonorità Thrash/Death contaminate degli esordi.  Da li in poi, le cose non hanno fatto altro che peggiorare, in particolare dopo l’addio del chitarrista Dino Cazares, principale compositore della band. Ora Cazares è tornato, e si è portato dietro anche Gene Hoglan, leggendario batterista della scena Metal, famoso per aver collaborato con gruppi del calibro di Dark Angel, Death e Strapping Young Lad.
Vista la notizia, c’erano tutte le premesse per un ritorno ai fasti che competono alla band losangelina. Invece "Mechanize" è tutt’altro che un capolavoro. Anzi, pur non essendo affatto un brutto disco, è penalizzato da alcuni difetti decisamente evidenti.
L’album si apre con la title-track, "Mechanize", pezzo potente e abbastanza lineare, che tuttavia non convince fino in fondo. La presenza di Gene Hoglan si sente ed è forse la cosa più interessante della song, che soffre di una quantità troppo alta di punti morti; Burton C. Bell parecchio sottotono, sia nella parte melodica che soprattutto nel bridge, dove si esibisce in uno stile di cantato che in realtà non è molto nelle sue corde.  Le cose migliorano parzialmente con la successiva "Industrial Discipline", che almeno è caratterizzata da un ottimo ritornello, che fa tornare alla mente alcune soluzioni di "Demanufacture". In generale un buon pezzo, che poteva tuttavia essere sviluppato meglio. "Fear Campaign", primo singolo estratto dall’album, riecheggia qua e là gli Strapping Young Lad, band del batterista Gene Hoglan ancora una volta protagonista con un drumming solido e potente. Niente di che, ricorda un po’ gli ultimi dischi della band, il che non è assolutamente positivo.
"Powershifter" segue più o meno le stesse coordinate della precedente, ma con risultati ben diversi: prima parte violentissima, da headbanging furioso, e melodie molto azzeccate. "Christploitation" è sempre la solita solfa, non fa quasi mai sussultare, e sembra uscita direttamente da "Digimortal". Anche "Oxidizer" non fa certo gridare al miracolo, ma ha un qualcosa in più che la fa spiccare rispetto alla precedente: convince soprattutto nel finale, con quel refrain azzeccato e la chiusura violentissima con Hoglan protagonista. "Controlled Demolition" non sorprende certo per originalità, ma alla fine scorre via tranquillamente, anche grazie a un bel ritornello e ad alcuni riff notevoli. "Designing The Enemy" è un pezzo molto interessante, anche se forse alla lunga rischia di stufare: ottima sezione ritmica in stile oserei dire meshugghiano, e melodie molto malinconiche decisamente riuscite. "Metallic Division" è un intermezzo strumentale forse evitabile, ma che alla fine scorre via tranquillamente e risulta piuttosto piacevole. "Final Exit" è invece un pezzo notevole, sicuramente lontano dagli esordi della band ma comunque interessante: è questa la via che vogliamo che i Fear Factory imbocchino a partire dal prossimo album.
In sostanza, non si può certo definire "Mechanize" un disco pienamente riuscito, penalizzato com’è da alcuni difetti a livello compositivo piuttosto evidenti. Tuttavia, i pezzi buoni ci sono, adesso sta a loro partire da questi spunti interessanti per costruire qualcosa di positivo in chiave futura. Se vi sono piaciuti i loro ultimi lavori, questo "Mechanize" potrebbe anche entusiasmarvi. Se invece siete fan accaniti dei primi FF, credo che vi lascerà un po’ di amaro in bocca: ma il mio consiglio è di provarci comunque e non lasciar stare per partito preso, perchè di pezzi belli ce ne sono anche qui.
Andrea Vareschi
Voto: 6,5
TRACKLIST:

01. Mechanize
02. Industrial Discipline
03. Fear Campaign
04. Powershifter
05. Christploitation
06. Oxidizer
07. Controlled Demolition
08. Designing The Enemy
09. Metallic Division
10. Final Exit