IdeaOstile. Non potevano avere nome più adatto questi cinque ragazzi bellunesi.
Infatti il gruppo ha una formazione diversa dal solito: Batteria, Voce, Violino, Basso 4 corde, Basso 6 corde.
Dopo vari cambi di formazione e la dipartita del chitarrista, la band prende l’azzardata decisione di inserire in formazione un altro bassista.
“Destabilizzazione in corso..” è il primo disco della band, composto di sette brani.
Lo spiazzamento che si prova nel primo ascolto di questo disco è inevitabilmente forte e devo ammettere che non sono riuscito ancora ad assimilare questo lavoro dopo vari ascolti.
Il secondo basso è spesso usato come una chitarra, molto effettato, ma il risultato è spiazzante lo stesso; le canzoni sono un pop/rock un pò sperimentale, dove "sperimentazione" sta nella scelta - come detto prima - di rinunciare alla chitarra optando piuttosto per un secondo basso (comunque distinguendo l’uno dall’altro per la diversità dello stile esecutivo) ed un violino.
Le idee buone di certo non mancano, ma la scelta di questa formazione atipica non le rende efficaci.
I brani sono strutturati in modo “semplice” e credo fortemente che con l’utilizzo di una chitarra sarebbero molto più immediati.
Credo che in un genere come questo il voler sperimentare a volte si configura come un eccesso: se fai rock, cantato in italiano, con dei brani semplici formati da strofa e ritornello, perchè usare due bassi? Penso purtroppo che non sarò l’unico a non riuscire ad abituarsi a questo suono.
Mi hanno colpito molto i testi, molto introspettivi che parlano di vita vissuta, ma in modo molto analitico, rispecchiati nell’immagine di copertina di Angelo Feltrin, curatore di tutto l’artwork del disco.
In conclusione, mi sento di dire che l’inserimento in formazione di una chitarra renderebbe questo disco più appetibile alle orecchie un pò standard di noi italiani.