Gli abruzzesi Mysia vantano ormai dieci anni di militanza nel panorama underground metal italiano, proponendo un loro caratteristico sound che si rifà per lo più al death metal di vecchia scuola unito a forti tinte di doom; tutto ciò contribuisce a rendere molto più oscure e dilatate le atmosfere di alcuni brani di questo “No Backwards”, come nel caso dei sei minuti e passa di “Her cold breath” e nei sette abbondanti di “Red Tears”.
La produzione piuttosto artigianale è forse l’unica - o comunque la più evidente - pecca dell’intero lavoro che, nonostante ciò, mostra tuttavia una buona personalità del combo abruzzese. Il picco massimo dell’album a mio parere viene raggiunto con la doppietta offerta da “Existence” e “Cera Vuota”, due passaggi di puro death che mettono subito in risalto le buone doti individuali dei membri della band, compresi i due cantanti Simone e Donatella.
Un lavoro ancora acerbo questo "No Backwards" che mostra tutte le classiche pecche di gioventù, a mio parere un giudizio definitivo è da rimandare alle produzioni future; per ora mi sento di dare una promozione con riserva.