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HARDCORE SUPERSTAR
BEG FOR IT
BEG FOR IT
Il nuovo disco targato Hardcore Superstar, sesto capitolo della loro discografia, si presenta con un paio di novità non indifferenti: nuovo chitarrista e nuovo contratto discografico.
Capitolo 1: Thomas Silver, storico chitarrista della formazione svedese, abbandona la band nel bel mezzo del tour mondiale di supporto a “Dreamin In A Casket” affermando di essere stanco della vita da tour. Motivazione plausibile, ma la verità è che gli HCSS non erano più la sua casa, complice un sterzata musicale a lui poco gradita. Al suo posto subentra Vic Zino, ex Crazy Lixx, che prima completa il tour e poi viene ufficiamente integrato come nuovo chitarrista a tempo pieno.
Capitolo 2: gli HCSS firmano un nuovo contratto con la Nuclear Blast, storica etichetta metal del vecchio continente. Mah, qui gatta ci cova….
E qui veniamo al dunque. Ammetto di essere sempre stato un discreto ammiratore degli svedesi, anche per il forte impatto live che contraddistingue i loro concerti e che ho potuto constatare di persona, ma l’evoluzione (o involuzione, dipende dai punti di vista) del loro sound mi ha sempre lasciato perplesso. E le premesse, di cui si è parlato all’inizio di questa recensione, non hanno fatto altro che alimentare la mia perplessità sul nuovo corso. Non resta a questo punto che inserire il disco nel lettore e vedere che si dice. La copertina già non promette bene, tra le più brutte che mi siano mai capitate davanti.
Parte la prima traccia. Mmm devo avere sbagliato disco, c’è una intro strumentale in stile western che sembra la parodia di qualche gruppo di serie B emulo dei Metallica. Tolgo il cd dallo stereo e controllo che sia quello giusto. E’ lui. Ma che diavolo è? “This Worm’s For Ennio”. Questa raccapricciante traccia di apertura, che vuole essere un omaggio ad Ennio Morricone (speriamo che il maestro non la senta mai…), comincia a farmi capire quale sarà l’andazzo del disco e dove i nostri vogliono andare a parare. Ecco, dove? Il pezzo successivo, nonché titletrack, non fa che confondermi ulteriormente, sembra un pezzo scritto a 3 tra Helloween (il ritornello ricorda più che vagamente “I Want Out”), Testament e Motley Crue: l’idea di fondo dovrebbe essere quella di un genere che attinga a mani basse dal metal anni '80, thrash su tutti, ma che mantenga comunque l’attitudine rock n roll. Dovrebbe, ma il risultato è veramente deludente. Davvero non capisco come una band dalle potenzialità degli HCSS abbia potuto perdere le coordinate del proprio successo, cercando di infilarsi un vestito che non le si addice proprio. La defezione di Silver (a cui non manca una frecciatina: “Hope For A Normal Life”) sarà un brutto colpo per chi ha amato la band di “Bad Sneakers”, di cui ora è sopravvissuto poco e niente. Al suo posto un rock scialbo e privo di mordente che alla fine dei conti ha di metal giusto forse la produzione. Mi sento di salvare solo la prestazione del sempre ottimo Jocke Berg, ma è una magra consolazione. Qui ci troviamo di fronte ad una grossa crisi di identità, speriamo che i ragazzi riescano a venirne fuori. Sperduti.
Capitolo 1: Thomas Silver, storico chitarrista della formazione svedese, abbandona la band nel bel mezzo del tour mondiale di supporto a “Dreamin In A Casket” affermando di essere stanco della vita da tour. Motivazione plausibile, ma la verità è che gli HCSS non erano più la sua casa, complice un sterzata musicale a lui poco gradita. Al suo posto subentra Vic Zino, ex Crazy Lixx, che prima completa il tour e poi viene ufficiamente integrato come nuovo chitarrista a tempo pieno.
Capitolo 2: gli HCSS firmano un nuovo contratto con la Nuclear Blast, storica etichetta metal del vecchio continente. Mah, qui gatta ci cova….
E qui veniamo al dunque. Ammetto di essere sempre stato un discreto ammiratore degli svedesi, anche per il forte impatto live che contraddistingue i loro concerti e che ho potuto constatare di persona, ma l’evoluzione (o involuzione, dipende dai punti di vista) del loro sound mi ha sempre lasciato perplesso. E le premesse, di cui si è parlato all’inizio di questa recensione, non hanno fatto altro che alimentare la mia perplessità sul nuovo corso. Non resta a questo punto che inserire il disco nel lettore e vedere che si dice. La copertina già non promette bene, tra le più brutte che mi siano mai capitate davanti.
Parte la prima traccia. Mmm devo avere sbagliato disco, c’è una intro strumentale in stile western che sembra la parodia di qualche gruppo di serie B emulo dei Metallica. Tolgo il cd dallo stereo e controllo che sia quello giusto. E’ lui. Ma che diavolo è? “This Worm’s For Ennio”. Questa raccapricciante traccia di apertura, che vuole essere un omaggio ad Ennio Morricone (speriamo che il maestro non la senta mai…), comincia a farmi capire quale sarà l’andazzo del disco e dove i nostri vogliono andare a parare. Ecco, dove? Il pezzo successivo, nonché titletrack, non fa che confondermi ulteriormente, sembra un pezzo scritto a 3 tra Helloween (il ritornello ricorda più che vagamente “I Want Out”), Testament e Motley Crue: l’idea di fondo dovrebbe essere quella di un genere che attinga a mani basse dal metal anni '80, thrash su tutti, ma che mantenga comunque l’attitudine rock n roll. Dovrebbe, ma il risultato è veramente deludente. Davvero non capisco come una band dalle potenzialità degli HCSS abbia potuto perdere le coordinate del proprio successo, cercando di infilarsi un vestito che non le si addice proprio. La defezione di Silver (a cui non manca una frecciatina: “Hope For A Normal Life”) sarà un brutto colpo per chi ha amato la band di “Bad Sneakers”, di cui ora è sopravvissuto poco e niente. Al suo posto un rock scialbo e privo di mordente che alla fine dei conti ha di metal giusto forse la produzione. Mi sento di salvare solo la prestazione del sempre ottimo Jocke Berg, ma è una magra consolazione. Qui ci troviamo di fronte ad una grossa crisi di identità, speriamo che i ragazzi riescano a venirne fuori. Sperduti.
Salvatore Dragone
Voto: 4
Voto: 4
TRACKLIST:
01. This Worm's For Ennio
02. Beg For It
03. Into Debauchery
04. Shades Of Grey
05. Nervous Breakdown
06. Hope For A Normal Life
07. Bad Behaviour
08. Remove My Brain
09. Spit It Out
01. This Worm's For Ennio
02. Beg For It
03. Into Debauchery
04. Shades Of Grey
05. Nervous Breakdown
06. Hope For A Normal Life
07. Bad Behaviour
08. Remove My Brain
09. Spit It Out