Era il 2003 quando Charlie Simpson, leader della pop-punk band Busted, annunciava la nascita dei Fightstar, progetto heavy/alternative rock, divenendo subito bersaglio di pesanti critiche, soprattutto riguardanti la consistenza e credibilità di questa sua nuova avventura musicale.
In poche parole nessuno avrebbe scommesso su di lui.
Questo perchè nessuno era forse a conoscenza delle grandi doti tecniche e compositive del giovane musicista, purtroppo tenute nascoste troppo a lungo, e venute fuori invece con l'incontro del chitarrista Alex Westaway ad una festa, che gli ha permesso di cimentarsi con un sound più duro, di mettere in pratica quanto appreso dalla sua passione per gruppi come Deftones ed i connazionali Funeral For A Friend.
Da lì a poco i primi risultati con un primo EP "They Liked You Better When You Were Dead" che già spense sul nascere numerose voci maligne, primo tassello di una crescita e maturazione graduale, proseguita poi con lavori di grande spessore come "Grand Unification" e "One Day Son, This Will All Be Yours", e giunta al suo livello massimo con questo terzo full-lenght.
"Be Human" rappresenta sicuramente un punto d'arrivo, un disco intenso, pieno d'emozioni, dedito ad un rock molto più ricercato che in passato, dove è tanta la voglia da parte del quartetto britannico di variare, di spingersi oltre, nel perfezionare un sound che già presenta forti segnali di personalità ed originalità.
Una prova coraggiosa e versatile dunque, meno immediata rispetto ai suoi predecessori, più complessa, studiata in ogni minimo particolare, che mostra le sue varie caratteristiche, le sue varie sfaccettature lentamente, svelando il suo vero valore ascolto dopo ascolto.
Quello che colpisce da subito, grazie ad un ottima produzione da parte di Carl Bown, è la bellezza delle melodie e delle atmosfere che avvolgono ogni canzone, nate dalla collaborazione con il compositore Audrey Riley ed un orchestra di 16 componenti che ha permesso di portare il suono del gruppo ad uno stadio di qualità decisamente superiore.
Tutto questo unito ad intermezzi di pianoforte, a schitarrate distorte ma pur sempre raffinate, ad una più trattenuta passione per l'heavy-metal, da vita a canzoni come "Mercury Summer", "The English Way" e "The Whisperer", degni esempi di quello che sono oggi i Fightstar.
"Be Human" li proietta dunque verso la loro conferma definitiva, verso un successo più che meritato per quello che questi giovani ci hanno fatto ascoltare in questi 6 anni di attività, soprattutto visto il polverone che avevano suscitato al momento della loro formazione.
Non lasciatevi scappare questo disco perchè abbiamo difronte una delle realtà alternative-rock più piacevoli a livello internazionale.