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CKY
CARVER CITY
E finalmente ce l'hanno fatta: dopo essere stati annunciati in pompa magna da Roadrunner Records, i CKY riuscirono quasi a rovinare la ghiotta occasione rasentando lo scioglimento a causa di forti dissidi interni che divisero la band in due spezzoni proprio durante le prime fasi di registrazione del nuovo lavoro di studio.
Chiarimenti, scuse, riappacificazione: e così ripartono i lavori della band in cui milita il batterista Jess Margera, fratello nientemeno di quel folle di Bam Margera, skateboarder professionista nonchè membro della crew di MTV Jackass e protagonista del conseguente spin-off 'Viva la Bam', vale a dire programmi che hanno spesso dato spazio alla musica dei CKY aiutandoli a costruirsi una larga e solida base di fans.
La ritrovata armonìa nel gruppo viene così per sollievo di tutti festeggiata con il completamento e pubblicazione di "Carver City" (prodotto dal chitarrista Chad I Ginsburg) debutto, come detto prima, sotto Roadrunner Records.
Attivi dal 1998, "Carver City" è il quarto album di studio e ci presenta una band che cerca di combinare al meglio elementi figli dell'alternative rock anni '90 con riff 'grassi' e la voce pulita del cantante Deron Miller, strizzando l'occhio ora al modern rock americano, ora al nu-metal, ora al pop-rock, ora allo sludge, ora al post-grunge.
Sebbene non sia chiaramente definibile un album triste, "Carver City" mantiene costante una strana sensazione di claustrofobia, quasi malinconìa, a tratti destabilizzante: la copertina molto 'Dylan Dog style' d'altronde non premette certamente una festa tropicale.
Il possente groove si mescola pertanto ad un mood alquanto oscuro, a tratti ossessionato: musicalmente parlando, i CKY hanno preso ciò che di buono hanno fatto in passato aggiornandolo ai tempi correnti, senza comunque curarsi delle mode del momento e realizzando un lavoro solido, pesante ma melodico e di facile ascolto grazie a ritornelli semplici da memorizzare e ricordare.
Probabilmente un pò intimoriti dal contratto con una major come Roadrunner dopo anni di gavetta nell'underground, i CKY di oggi si rivelano una band più sobria, seria, concentrata, riflessiva, quasi inquadrata: in ogni caso, pur non esaltando la release risulta abbastanza convincente grazie a pezzi come "Hellions on Parade", "Rats in the Infirmary", "Imaginary Threats", "The Boardwalk Body".
Non sarà il disco dell'anno, ma di certo "Carver City" fa la sua buona figura.
Tempo

TRACKLIST:

01. Hellions on Parade
02. ...And She Never Returned
03. Rats in the Infirmary
04. Imaginary Threats
05. The Boardwalk Body
06. Plagued By Images
07. Karmaworks
08. Woe Is Me
09. A#1 Roller Rager
10. Old Carver's Bones
11. The Era of An End