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ARCHITECTS
HOLLOW CROWN

Frange piastrate? Jeans stretti con magari delle Vans ai piedi? Si, siete capitati nella recensione giusta, ma solo per quanto riguarda l’abbigliamento oggigiorno di moda. Se cercate anche dell’emo music, questo disco non fa per voi. Rivolgetevi pure da un’altra parte perche questi ragazzi, pur toccati da un abbigliamento trendy di cui sopra, pestano e urlano come degli assatanati e il qui presente “Hollow Crown” ne è la prova.
Qualche anno fa uscì “Ruin” ed è da lì che ci aspettavamo una conferma da questa band giovane, seppur con gia parecchi live shows alle spalle. Signore e signori: la conferma è arrivata!
Lo possiamo percepire immediatamente dalla prima traccia “Early Grave”: nessun intro, nessun strumentale, attacco deciso e violento proprio come gli amanti del genere desiderano. Infatti gli Architects propongono agli ascoltatori un “Post-Core” contaminato da influenze Math stile Dillinger Escape Plan, senza pietà per nessuno. Andando avanti con le canzoni, ci accorgiamo che in questo album si è voluto dare comunque uno spazio maggiore alla melodia, sia cantata che suonata, mentre nell’album precedente ciò fu limitato a qualche semplice richiamo senza osare di più. Ma non pensate che sia la solita solfa alla Killswitch Engage divincolata in 'Riff-Melodia-Breakdown'. Qua è tutto azzeccato nel complesso anzi, non possono mancare i complimenti per gli inserimenti che regalano un pregiato tocco di classe. Ma proseguiamo: “Numbers Count For Nothing” ha quell'onomatopeico 'non so che' a là Bring Me The Horizon, “Follow The Water” è pienamente Math-Core, riff malati, urla schizofreniche, il tutto coordinato da incastri e tempi dispari; “Follow The Water” è violenta e tranquilla allo stesso tempo, con un ritornello nel quale Sam (cantante della band) tira fuori la propria voce. “In elegance”, “Borrowed Time”, “Every Last Breath” hanno moltissimi spunti hardcore new school, mentre “One of These Days”, “Dead March” hanno un approccio piu Death Metal.
Arriviamo senza neanche accorgercene agli ultimi due brani, ossia “Left With A Last Minute” e la title-track “Hollow Crown”; quest'ultima in particolare farà rimanere tutti a bocca aperta poichè si rivela incredibilmente un lento sdolcinato, concluso ovviamente da una carica paurosa di adrenalina.
Nel complesso, i complimenti a questi giovani inglesi sono noblésse oblìge: ci hanno sfornato un cd di tutto rispetto, non partiamo prevenuti perche qualcosa da dire lo hanno anche loro.

Machinesofhate
Voto: 7,5
TRACKLIST:

01. Early Grave
02. Dethroned
03. Numbers Count For Nothing
04. Follow The Water
05. In Elegance
06. We’re All Alone
07. Borrowed Time
08. Every Last Breath
09. One Of These Days
10. Left With A Last Minute
11. Hollow Crown