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MARLENE KUNTZ
THE BEST OF
Se devo essere sincero non mi piace mai ascoltare un “Best of” o un “Greatest Hits”. Questo perché, nonostante la concentrazione di buoni brani sia superiore, generalmente non c’è un filo conduttore e la personalità di un disco, anche con i suoi alti e bassi, viene snaturata e persa.
Viceversa trovo interessante poter ripercorrere la carriera di un artista attraverso i pezzi che hanno reso storica, almeno nel panorama italiano, una band di sicuro valore.
I Marlene Kuntz si sono sempre mossi nell’ambito del Noise Rock ammorbidendo piano piano la loro proposta musicale a favore di un rock sempre più di stampo “italiano”. Per quanto concerne le tematiche impresse nei loro lavori invece hanno seguito la strada opposta rendendo gli album più criptici e articolati e portando la comprensione dell’ascoltatore ad un livello complesso ma allo stesso tempo estremamente interessante. I testi sfornati dall’iperbolica mente di Godano si muovono su sentieri cupi e intricati esprimendo tutte le sue capacità poetiche.
In questo The best of si trova proprio tutto dei Marlene Kuntz. Si va dalla scanzonata giovinezza di “Catartica” alla cruda riflessione di una vita espressa in “Uno” passando per la rabbiosa incoscienza di “Il Vile” e la rassegnazione di “Ho Ucciso Paranoia” continuando con la dolce malinconia di “Che Cosa Vedi” e di “Senza Peso” e sentendo l’introspettivo dolore di “Bianco Sporco”. Un turbinio di emozioni concentrate in 17 tracce multiformi e che rendono giustizia all’evoluzione di una band difficile da digerire e da comprendere pienamente ma dall’immenso talento compositivo.
Qui si possono ascoltare pezzi duri e crudi del calibro di “Nuotando nell’Aria” o voli pindarici quali “Musa”. Poesie colorate di toni grigi come “L’ira di Narciso” e “Schiele, Lei Me” si amalgamano benissimo con le pazzie discorsive di pezzi quali “Retrattile”, “L’Odio Migliore” e l’iniziale “Festa Mesta”. Sempre eterno il fantastico duetto tra Godano e Skin in “La Canzone che Scrivo per Te”.
Nell’album è stato inserito anche un inedito: “Il Pregiudizio”. Il brano è piacevole ma non vale il meglio della discografia che gli troviamo accanto. Probabilmente quel posticino l’avrei tenuto per pezzi come “Sonica” o “111”, rispettivamente presenti in “Catartica” e “Uno” che hanno sicuramente più appeal.
Il tutto viene completato da tre cover. Andando per ordine della track list la prima che troviamo è “Non Gioco Più” di Mina. Passare dalla voce da usignolo di Mina a quella metallica di Godano è un bel salto ma almeno rende personale il pezzo. I Marlene Kuntz si cimentano con ottimo successo pure rivisitando totalmente “La Libertà” di Giorgio Gaber distorcendola e urlandola a più non posso. Il capolavoro comunque lo fanno con la traccia conclusiva dell’album. Prendono il pezzo storico della Premiata Forneria Marconi, “Impressioni di Settembre” con le sue chitarre progressive e le appesantiscono riempiendo l’atmosfera catartica e rendendola quasi tangibile e pregna del tocco dei Marlene Kuntz. Una lunga cavalcata di ben sette minuti che coinvolge l’ascoltatore inglobandolo nel suono stesso del brano.
Questo album è sicuramente indicato di più per chi non conosce bene la band e vuole tentare un approccio ai complessi mondi creati dai Marlene Kuntz ed in primis da Godano (che ha anche pubblicato un libro di racconti edito da Mondadori). Per chi invece conosce bene la discografia del gruppo di Cuneo, e soprattutto la loro personalissima proposta musicale, preferirà cogliere coscienziosamente dai singoli album i pezzi che la propria mente ritiene più adatti a se stesso.
Come tutti i “The Best of” o i “Greatest Hits” non aggiungono nulla alla discografia di un’artista è altrettanto vero che la concentrazione di pezzi dal livello qualitativo elevato concentrati in un unico lavoro rende l’album meritevole d’acquisto.
NMT
Voto: 8
TRACKLIST:

01 Festa mesta
02 Canzone di oggi
03 Retrattile
04 Nuotando nell’aria
05 Non gioco più
06 Bellezza
07 La canzone che scrivo per te
08 La libertà
09 Musa
10 Il pregiudizio
11 La lira di narciso
12 L’odio migliore
13 Come stavamo ieri
14 Uno
15 Fingendo la poesia
16 Schiele, lei, me
17 Impressioni di settembre