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OTEP
THE ASCENSION
THE ASCENSION
Tra i vari appellativi utilizzati per rivolgersi ad un album musicale, spesso e volentieri si ricorre anche alla definizione 'fatica di studio': nel caso di "The Ascension", nuovo lavoro degli Otep, l'utilizzo del termine 'fatica' risulta quantomai appropriato. Completato da ormai quasi un anno e con una data di pubblicazione fissata per il 20 marzo 2007, il disco ha dovuto subire un rinvio di pubblicazione a causa della separazione tra la band e la Capitol Records alla vigilia proprio dell'uscita nei negozi. Passano i mesi e finalmente gli Otep ottengono un nuovo ingaggio da un'altra label, quella Koch che riesce finalmente a portare nei negozi "The Ascension" dopo ben sette mesi di attesa.
Il sound che permea il nuovo lavoro rivela una band forse mai così vicina a stilemi classici del Nu-metal, sebbene ad esso sia stata spesso accostata: vengono alla luce inoltre spiccate propensioni al limite del grunge, tendenza emblemizzata da una cover non molto stravolta di "Breed" dei Nirvana nella quale la voce femminile di Shamaya è facilmente paragonabile alla miglior versione canora di Courtney Love. Ma è solo una coincidenza.
Tra riecheggi strumentali che riportano predominanti influenze classiche del Nu (Mudvayne, Coal Chamber e American Head Charge per citare alcuni) attuando un mix con elementi propri di gothic-metal, industrial, grunge, jazz, Smahaya esplora con le proprie liriche 'poetiche' il lato più oscuro e nascosto della vita odierna, optando per uno stile canoro abbastanza variegato: la frontwoman si districa abilmente tra parti melodiche (quasi dolci), parti parlate, parti rappate ed ovviamente parti in cui è il suo classico growl a dominare.
Questa è la novità più evidente rispetto ai lavori passati: Shamaya infatti sembra molto più interessata a sperimentare le varie sfumature della propria voce preferendo un approccio che lascia maggior spazio al cantato puro piuttosto che alla solita furia gutturale, aprendo il sound e rendendo la tracklist più versatile e godibile.
Differenti mood caratterizzano l'opus, passando dalle rabbiose "March Of The Martyrs", "Confrontation" e "Milk Of Regret" alle ipnotiche "Perfectly Flawed" ed "Invisible", sfiorando il melodramma con l'iniziale "Eet the Children".
Alcuni pezzi sono davvero interessanti, altri abbastanza anonimi: nel complesso comunque "The Ascension" si presenta come un buon lavoro che ben figura nella discografia firmata Otep, proponendosi addirittura come possibile miglior album in carriera.
Il sound che permea il nuovo lavoro rivela una band forse mai così vicina a stilemi classici del Nu-metal, sebbene ad esso sia stata spesso accostata: vengono alla luce inoltre spiccate propensioni al limite del grunge, tendenza emblemizzata da una cover non molto stravolta di "Breed" dei Nirvana nella quale la voce femminile di Shamaya è facilmente paragonabile alla miglior versione canora di Courtney Love. Ma è solo una coincidenza.
Tra riecheggi strumentali che riportano predominanti influenze classiche del Nu (Mudvayne, Coal Chamber e American Head Charge per citare alcuni) attuando un mix con elementi propri di gothic-metal, industrial, grunge, jazz, Smahaya esplora con le proprie liriche 'poetiche' il lato più oscuro e nascosto della vita odierna, optando per uno stile canoro abbastanza variegato: la frontwoman si districa abilmente tra parti melodiche (quasi dolci), parti parlate, parti rappate ed ovviamente parti in cui è il suo classico growl a dominare.
Questa è la novità più evidente rispetto ai lavori passati: Shamaya infatti sembra molto più interessata a sperimentare le varie sfumature della propria voce preferendo un approccio che lascia maggior spazio al cantato puro piuttosto che alla solita furia gutturale, aprendo il sound e rendendo la tracklist più versatile e godibile.
Differenti mood caratterizzano l'opus, passando dalle rabbiose "March Of The Martyrs", "Confrontation" e "Milk Of Regret" alle ipnotiche "Perfectly Flawed" ed "Invisible", sfiorando il melodramma con l'iniziale "Eet the Children".
Alcuni pezzi sono davvero interessanti, altri abbastanza anonimi: nel complesso comunque "The Ascension" si presenta come un buon lavoro che ben figura nella discografia firmata Otep, proponendosi addirittura come possibile miglior album in carriera.
Tempo
Voto: 6,5
Voto: 6,5
TRACKLIST:
01. Eet The Children
02. Crooked Spoons
03. Perfectly Flawed
04. Confrontation
05. Milk Of Regret
06. Noose And Nail
07. Ghostflowers
08. Breed
09. March Of The Martyrs
10. Invisible
11. Home Grown
12. Communion
01. Eet The Children
02. Crooked Spoons
03. Perfectly Flawed
04. Confrontation
05. Milk Of Regret
06. Noose And Nail
07. Ghostflowers
08. Breed
09. March Of The Martyrs
10. Invisible
11. Home Grown
12. Communion