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AVENGED SEVENFOLD
AVENGED SEVENFOLD
"Faremo qualcosa che nessuno finora ha mai ascoltato. Come fecero i Korn quando uscirono la prima volta, nessuno aveva mai sentito niente del genere. Sono stati i primi a dare il via ad un certo tipo di suono, e noi vogliamo fare lo stesso per la nostra generazione". Parole pesanti, forse spavalde, forse troppo azzardate. Parole che M. Shadows pronunciò durante le sessioni di lavoro sul nuovo album degli Avenged Sevenfold.
Parole che sentiamo spesso da parte della band di turno, parole utili a creare un'aureola di curiosità attorno ad un nuovo lavoro nel tentativo di aumentarne l'hype che ne precede la pubblicazione. Parole che però, alla fine, spesso e volentieri ti si ritorcono contro. Sì, perchè se non si è poi in grado di mantenere le aspettative che sono state create, la dimensione del flop aumenta. Se poi si parte avendo già avversa a priori una grossa fetta di pubblico e critica perchè il tuo moniker viene associato ad uno stereotipo di fan che vede la predominanza della ragazzina ormonata e del ragazzino frangiato come se si trattasse di una qualsiasi boyband da mtv beh, l'impresa si fa davvero ardua. Un accostamento discutibile certo, ma purtroppo non privo di fondamento.
Incuranti di ciò, gli Avenged Sevenfold danno alla luce il proprio nuovo album self-titled. Riusciranno i nostri eroi a soddisfare le aspettative? La risposta è immediata: no. Con tutti i crismi e le cautele del caso, ma rimane comunque un no.
Perchè francamente "Avenged Sevenfold"- dispiace dirlo - non è un quel signor disco che sembrava dovesse arrivare.
Ripartendo laddove ci si era fermati con "City Of Evil", Shadows e soci cadono spesso nell'errore di voler strafare a tutti i costi, concentrandosi più sugli elementi da inserire nelle canzoni piuttosto che sull'affabilità e capacità di coinvolgere delle stesse.
Viene così a crearsi una tracklist basata su brani ricchi di sperimentazione ed elementi diversi (trombe, corna, chitarra acustica, effetti vocali ed altro) ma inopinabilmente carenti di fascino. La qualità media dei circa 53 minuti contenuti nel platter deve i propri picchi massimi al primo terzetto di canzoni "Critical Acclaim" (la migliore), "Almost Easy" (primo singolo) e "Scream": da qui in poi l'album viene risucchiato da un vortice che lo fa spesso cadere in momenti noiosi o sorprendentemente negativi culminando nella pessima "A Little Piece Of Heaven".
Ed è per questo che "Avenged Sevenfold" è un lavoro complessivamente deludente anche per i fans più accaniti che sa tanto di occasione gettata alle ortiche, un passo falso che sarà certamente amplificato dai detrattori di cui sopra.
Tempo
Voto: 5
TRACKLIST:

1. Critical Acclaim
2. Almost Easy
3. Scream
4. Afterlife
5. Gunslinger
6. Unbound (The Wild Ride)
7. Brompton Cocktail
8. Lost
9. A Little Piece of Heaven
10. Dear God