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ALTER BRIDGE
BLACKBIRD
Lo si può chiamare modern rock, radio-rock, post-grunge o quel che vi pare, la sostanza non cambia. Un pò più nuovo, un pò più attuale, ma sempre di rock si tratta. Tra le proposte formatesi negli ultimi anni, gli Alter Bridge sono indiscutibilmente tra i migliori interpreti di questo genere. Senza scomodare i grandi nomi storici del genere, senza azzardare paragoni blasfemi. Limitiamoci al recente passato.
Mark Tremonti, Scott Phillips e Brian Marshall avevano già mostrato le proprie capacità nella fondamentale militanza passata nei Creed, il vocalist Myles Kennedy si è invece affermato definitivamente con il primo album "One Day Remains" pubblicato tre anni fa.
Dal debutto in poi attorno al nome Alter Bridge si è venuto a creare un interesse crescente, fomentando l’attesa e la curiosità per il nuovo album "Blackbird" pubblicato in questo 2007 da Universal Records. E la band non delude anzi, fa ancora meglio.
Sì, "Blackbird" è superiore a "One Day Remains": più maturo, più curato, più studiato, più affascinante, più coinvolgente, più personale. Molto più personale. Tanto è vero che è stata la stessa band a sostenere le spese di registrazione dopo la polemica separazione dalla Wind-Up (rimettendoci tra l'altro milioni di dollari).
L'omonimìa con la canzone dei Beatles non è casuale: Myles Kennedy ha infatti scritto questo brano (da cui è tratto il titolo del disco) in memoria di un caro amico scomparso al quale lo stesso Myles regalò una chitarra. "Blackbird" dei Beatles fu la prima canzone imparata dall'amico poi portato via per sempre dal cancro.
Musicalmente parlando, i virtuosismi creativi di Tremonti appaiono sostanzialmente più grintosi unitamente ad arrangiamenti che rivelano un lato più prepotentemente rock degli Alter Bridge (talvolta sconfinando nel metal) ma senza naturalmente dimenticare la passione per fascinose melodie, mentre Kennedy sfrutta al meglio la propria voce meravigliosa regalandoci picchi di incredibile abilità canora adattandosi perfettamente alle note disegnate sul pentagramma: diversamente dal lavoro precedente, il cantante questa volta si occupa personalmente della stesura quasi totale dei testi, portando inoltre il proprio contributo anche in qualità di compositore e chitarrista.
Uno dopo l'altro, i pezzi in tracklist si susseguono creando atmosfere trasognate dove la collisione tra i perfetti acuti di Myles e i battiti veloci sparati dal drumming di Phillips vengono ammorbiditi e plasmati dagli assoli vertiginosi di Mark Tremonti, regalandoci segmenti addirittura esaltanti.
Gli Alter Bridge sanno emozionare intensamente e sanno adrenalinizzare, riportando ai giorni nostri influenze provenienti perlopiù dagli anni '70 dando vita ad una miscela difficile da confondere, in grado di mettere d'accordo più palati musicali. Decisamente un signor album.
Tempo
Voto: 7,5
TRACKLIST:

01. Ties That Bind
02. Come To Life
03. Brand New Start
04. Buried Alive
05. Coming Home
06. Before Tomorrow Comes
07. Rise Today
08. Blackbird
09. One By One
10. Watch Over You
11. Break Me Down
12. White Knuckles
13. Wayward One