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CANCER BATS
BIRTHING THE GIANT
BIRTHING THE GIANT
Novità interessanti direttamente da Toronto.
Dalla più importante città canadese arrivano infatti questi Cancer Bats con il proprio album di debutto "Birthing The Giant", già disponibile da 6 giugno 2006 nel Nord-America (data numericamente e volutamente traducibile in 06.06.06) ma che solo di recente (fine gennaio 2007) ha raggiunto anche il mercato del nostro vecchio continente europeo.
La compagine dell'Ontario - di cui tre componenti su quattro vivono secondo lo stile di vita straight edge senza però mai ostentarlo esageratamente (niente "X" sulle mani, per esempio) - ha lavorato sodo per ritagliarsi il proprio spazio, girando Canada e Stati Uniti in compagnia dei nomi più importanti del panorama hardcore/metalcore scevro da logiche commerciali, supportando gruppi del calibro di Alexisonfire, Every Time I Die, Comeback Kid, The Bled e This Is Hell, questi ultimi particolari amici ed estimatori dei 'pipistrelli' tanto da metterne regolarmente in vendita l'album presso i banchetti allestiti ai propri concerti.
Ma come suonano questi Cancer Bats? La risposta non è di così facile stesura: c'è infatti un pò di tutto nel loro sound, dal caos puro di gente come i Sick Of It All al disordine programmato degli Every Time I Die, il tutto elaborato partendo dalla palese ispirazione derivante dallo schizofrenico marchio Refused. Per non farsi mancare nulla, la formula viene poi successivamente arricchita di altri elementi chiave: le pazze pazze idee sonore del quartetto vengono appesantite da zavorre tipiche del metal coniugato all'hardcore, indurendo quanto basta il riffing provocando qua e là gli immancabili vortici mosh senza però mai rinunciare ad un'attitudine prettamente rock'n'roll che trasuda e trasmette divertimento in ogni brano inserito nella tracklist. E qui sta la chiave giusta di lettura: divertimento. "Birthing The Giant" è un disco musicalmente divertente.
Non ci sono momenti di noia nè di rilassamento, il disco rimane intenso e godibile dal primo all'ultimo dei suoi quarantasette minuti di durata trascinato da un sound sfrenato e caoticamente festaiolo che domina uno dopo l'altro gli undici pezzi - per la verità tutti simili tra loro, per la serie "sentito uno, sentiti tutti" - che via via si susseguono. In una sola parola: antidepressivi.
Dalla più importante città canadese arrivano infatti questi Cancer Bats con il proprio album di debutto "Birthing The Giant", già disponibile da 6 giugno 2006 nel Nord-America (data numericamente e volutamente traducibile in 06.06.06) ma che solo di recente (fine gennaio 2007) ha raggiunto anche il mercato del nostro vecchio continente europeo.
La compagine dell'Ontario - di cui tre componenti su quattro vivono secondo lo stile di vita straight edge senza però mai ostentarlo esageratamente (niente "X" sulle mani, per esempio) - ha lavorato sodo per ritagliarsi il proprio spazio, girando Canada e Stati Uniti in compagnia dei nomi più importanti del panorama hardcore/metalcore scevro da logiche commerciali, supportando gruppi del calibro di Alexisonfire, Every Time I Die, Comeback Kid, The Bled e This Is Hell, questi ultimi particolari amici ed estimatori dei 'pipistrelli' tanto da metterne regolarmente in vendita l'album presso i banchetti allestiti ai propri concerti.
Ma come suonano questi Cancer Bats? La risposta non è di così facile stesura: c'è infatti un pò di tutto nel loro sound, dal caos puro di gente come i Sick Of It All al disordine programmato degli Every Time I Die, il tutto elaborato partendo dalla palese ispirazione derivante dallo schizofrenico marchio Refused. Per non farsi mancare nulla, la formula viene poi successivamente arricchita di altri elementi chiave: le pazze pazze idee sonore del quartetto vengono appesantite da zavorre tipiche del metal coniugato all'hardcore, indurendo quanto basta il riffing provocando qua e là gli immancabili vortici mosh senza però mai rinunciare ad un'attitudine prettamente rock'n'roll che trasuda e trasmette divertimento in ogni brano inserito nella tracklist. E qui sta la chiave giusta di lettura: divertimento. "Birthing The Giant" è un disco musicalmente divertente.
Non ci sono momenti di noia nè di rilassamento, il disco rimane intenso e godibile dal primo all'ultimo dei suoi quarantasette minuti di durata trascinato da un sound sfrenato e caoticamente festaiolo che domina uno dopo l'altro gli undici pezzi - per la verità tutti simili tra loro, per la serie "sentito uno, sentiti tutti" - che via via si susseguono. In una sola parola: antidepressivi.
Tempo
Voto: 7
Voto: 7
TRACKLIST:
1. Golden Tanks
2. French Immersion
3. Grenades
4. Shillelagh
5. Butterscotch
6. Death Bros
7. Firecrack This
8. Diamond Mine
9. 100 Grand Canyon
10. Ghost Bust That
11. Pneumonia Hawk
1. Golden Tanks
2. French Immersion
3. Grenades
4. Shillelagh
5. Butterscotch
6. Death Bros
7. Firecrack This
8. Diamond Mine
9. 100 Grand Canyon
10. Ghost Bust That
11. Pneumonia Hawk