groovebox
Dal 6 ottobre riparte GROOVE BOX su Radio Lupo Solitario 90,7 FM!
La trasmissione andrà in onda ogni Giovedi dalle 20 alle 21!
Per contattarci in diretta:
sms: (+39) 334 2247977
E-mail: onair@radiolupo.it
Groovebox
GODSMACK
IV
Che i Godsmack siano uno dei nomi più importanti della produzione musicale made in U.S.A. è assolutamente fuor di dubbio: tre milioni e mezzo di copie vendute dal self-titled datato 1998, dischi di platino facilmente raggiunti anche dalle pubblicazioni successive e, notizia più recente, certificazione del disco d’oro anche per l’EP acustico “The Other Side”. Mica bruscolini.
Completano il quadro altre situazioni complementari quali per esempio il buon Sully Erna (frontman) chiamato a cantare l’inno nazionale durante eventi di baseball, e l’intera band invitata a dare il via ad un evento importante come la famosissima 500 miglia di Indianapolis. Certamente attività non accessibili a gruppi qualunque.
Stavolta il quartetto di Boston ha fatto le cose con più calma, prendendosi all’incirca tre anni per scrivere il successore dell’ultimo LP “Faceless”; spiegare il significato del titolo “IV”, è la cosa più semplice del mondo: quarto album di studio.
La prima novità riguarda il ruolo di Sully Erna, il quale ha deciso di accollarsi tutti gli oneri della produzione dando, per controbilanciare i ruoli, più spazio (rispetto al passato) ai suoi compagni di squadra nella fase di songwriting, una fase da sempre quasi esclusivamente riservata al carismatico cantante; il risultato non rivoluziona comunque nulla rispetto a quanto era lecito attendersi, le sonorità non si spostano praticamente di un centimetro rispetto ai lavori passati puntando ancora una volta sulla commistione tra il post-grunge espresso con lampanti richiami (soprattutto vocali) agli Alice In Chains appesantiti da ritmiche di stampo squisitamente Korn incrociati ai Tool, scoprendo inoltre le proprie significative radici hard-rock le quali fungono da buon collante per l’assemblamento delle intenzioni sonore predominanti.
Nella sua interezza “IV” si assesta poco al di sopra degli ultimi due full-length (“Faceless” e “Awake”) grazie a tracce di qualità complessivamente migliore rispetto agli album citati arrivando quasi a rasentare il livello del primo album. Sully sa bene il fatto suo ed il suo stile rende omaggio ad inarrivabili leggende del rock: dal James Hetfield post “Black Album” richiamato in episodi quali “Speak” (primo singolo) e “The Enemy” si passa all’indimenticabile Layne Staley di “Shine Down” e “No Rest For The Wicked” fino all’acustica “Hollow” che interseca gli insegnamenti dei Led Zeppelin alla vena emozionale dei Godsmack già espressa nell’EP “The Other Side”.
La pecca è, naturalmente, la totale assenza di tentativi di innovazione: girare intorno alla stessa boa di otto anni fa e con quattro album sulle spalle è roba da Staind e questo comporta inevitabilmente l’abbassamento delle valutazioni complessive ed il giudizio generale del pubblico non può non essere influenzato in maniera negativa da siffatto copia/incolla continuativo.
Tempo
Voto: 6,5
TRACKLIST:

1. Livin' In Sin
2. Speak
3. The Enemy
4. Shine Down
5. Hollow
6. No Rest For the Wicked
7. Bleeding Me
8. Voodoo Too
9. Temptation
10. Mama
11. One Rainy Day