groovebox
Dal 6 ottobre riparte GROOVE BOX su Radio Lupo Solitario 90,7 FM!
La trasmissione andrà in onda ogni Giovedi dalle 20 alle 21!
Per contattarci in diretta:
sms: (+39) 334 2247977
E-mail: onair@radiolupo.it
Groovebox
ATREYU
A DEATH-GRIP ON YESTERDAY
Grande attesa per questo “A Death-Grip On Yesterday”, nuovo lavoro della band per eccellenza di emotallica vocazione, quegli Atreyu tra gli indiscussi idoli del movimento frangia-core con attitudine all’infiltrazione nelle lande metallare: un doppio volto ruffiano quanto basta per calamitare verso di sé l’attenzione e l’interesse di differenti palati musicali.
Le quasi 400.000 copie vendute dal precedente “The Curse” possono bastare a mettere a fuoco l’importanza che Alex Varkatsas e soci ricoprono nella scena planetaria; amati od odiati che siano, probabilmente anche essi stessi conoscono bene il proprio ruolo e la propria importanza, permettendosi così, naturalmente con il benestare della Victory Records, di pubblicare un album difficile da definire LP. Nove canzoni per poco più di mezz’ora di musica a prezzo pieno: così si presenta la ‘stretta mortale’ del 2006 e questo, consentitemi, non può essere considerato assolutamente un fatto positivo.
Balza subito all’orecchio una differenza sostanziale rispetto ai lavori passati: l’incremento delle parti melodiche è infatti evidente e non solo è aumentata l’importanza e l’apporto di clean-vocals da parte del batterista Brandon Saller, ma persino il first vocalist Alex Varkatsas decide di strafare dedicandosi anch’egli a passaggi puliti da aggiungere al suo tipico repertorio di screaming, dando vita a canzoni più lineari ma meno aggressive, più stabili ma meno incisive.
La mia più grande paura alla vigilia era prettamente una: che gli Atreyu stavolta decidessero di intraprendere una direzione che desse molta più importanza alla tendenza emocore, tralasciando di fatto i cromosomi metal sempre presenti nelle loro altre releases interrompendo quell’equilibrio tra fattori assurto a loro caratteristica principale. E questo puntualmente è avvenuto. Purtroppo.
Con questa scelta infatti la compagine di Orange County non ha fatto altro che uniformarsi al resto della massa e, seppur inopinabilmente in possesso di talento e capacità esponenzialmente maggiori rispetto ai più stretti colleghi, il nuovo album non lascerà un segno concreto e tangibile: “Suicide Notes and Butterfly Kisses” lo ha fatto, “The Curse” lo ha fatto, “A Death-Grip On Yesterday” non lo farà. Perché? Perché nonostante sia sicuramente un buon disco, orecchiabile, ottimamente prodotto e perfettamente suonato, le canzoni al suo interno non rivoluzionano nulla, non incidono, non colpiscono, scorrono via velocemente godibili ma non lasciano traccia, adagiandosi sui più classici clichè emopunk che faranno la felicità dei trendy-ciuffoni a dispetto del correntone di fans più dedito a sonorità dure ed aggressive. Insomma non scatta il colpo di fulmine, non brilla il lampo di genio. Mors tua vita mea, qui di metal quasi non ce n’è come non ci sono i decantati riff maideniani. Punto e basta.
Molto interessante invece il dvd bonus, il quale aiuta certamente a stimolare l’acquisto del disco: diviso in due spezzoni principali, nella prima parte troviamo un documentario di tutto il processo di realizzazione di “A Death-Grip On Yesterday” con le dichiarazioni dei vari componenti e le riprese del gruppo in studio impegnato a registrare, mentre la seconda parte viene rinominata “vicTorV” e vengono ‘trasmessi’ video di: “Revelations” dei The Autumn Offering, “Her Portrait In Black” degli Atreyu, “Alaska” dei Between The Buried And Me, “The Last Sunrise” degli Aiden, “Discovering The Waterfront” dei Silverstein, “Convalescence” dei Darkest Hour”, “Saying Sorry” degli Hawthorne Heights, “Wake The Dead” dei Comeback Kid, “Devotion And Desire” dei Bayside, “Body And Blood” degli A Perfect Murder, “Like Trumpets” dei With Honor, “To The Church” dei Sinai Beach, “My Hopelessness And Me” dei Waterdown e “The Constant Horror Of Reality” degli Scars Of Tomorrow.
Non male anche il booklet, nel quale troviamo immagini ‘in fiamme’ di ogni singolo componente degli Atreyu e tutti i testi dei brani e ringraziamenti, il tutto studiato per far confondere il lettore di turno grazie al differente orientamento tra loro dei paragrafi presenti.
Se li odiate, questo disco vi darà ancora una volta ragione. Se li amate, questo disco vi darà ancora una volta ragione. Se siete indifferenti, questo disco vi darà ancora una volta ragione.
Tempo
Voto: 6,5
TRACKLIST:

1. Creature
2. Shameful
3. Our Sick Story (Thus Far)
4. The Theft
5. We Stand Up
6. Ex's And Oh's
7. Your Private War
8. My Fork In The Road (Your Knife In My Back)
9. Untitled Finale