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MINDLESS SELF INDULGENCE
ALIENATING OUR AUDIENCE
Frenetici. Esagitati. Inarrestabili. Questi semplici aggettivi riescono a dare l’idea ma descrivono in maniera pur sempre piatta il bulldozer electro-punk chiamato Mindless Self Indulgence. Tale opinione parrebbe essere condivisa anche dai diretti interessati, i quali – da tempo arenati da beghe burocratico-discografiche nella stesura del successore di “Frankenstein girls will seem strangely sexy” – decidono quindi che a) è giunto il momento di offrire del nuovo materiale in pasto alle bocche rimaste per troppo tempo asciutte dei propri vogliosi sostenitori e b) lo scenario in grado di descriverli al meglio è rappresentato da un caro vecchio concerto “live & direct”.
Dieci tracce per ventitré minuti di musica: per usare una metafora sessuale (parental advisory: explicit content!) che non dispiacerebbe affatto al nostro quartetto di New York City preferito, “Alienating our audience” è un rapporto breve ma intenso, una duplice registrazione dal vivo che sa tanto di “sesso virtuale” ma che non mancherà di eccitare coloro che, non potendo partecipare fisicamente alle “orge” organizzate da Little Jimmy Urine, Steve Righ?, Kitty e Lyn Z (la nuova bassista che ha sostituito Vanessa Y.T.) dovranno accontentarsi di vedersi stimolate le proprie orecchie e zone erogene dall’ascolto di questo cd…
Il tour qui immortalato è quello che ha visto i Mindless Self Indulgence allegri concubini dei System Of A Down sulle strade d’America; in particolare gli episodi presentati sono tratti da due diversi show svoltisi rispettivamente il 14 febbraio – giorno di San Valentino – al CBGB’s di New York ed il 15 maggio 2002 al Whiskey A-Go-Go di Los Angeles: da costa a costa, da un tempio del rock all’altro, il bizzarro obiettivo è quello di “alienare il pubblico” a suon di sparate in stile “video-game rock”. Soltanto quattro sono i pezzi già noti: si tratta della turbinante “Tornado”, della sempre gradita “Molly”, della diabolica “Diabolical” – tratti dall’ormai introvabile primo album “Tight” – e della vetusta e rispolverata “Panty shot”. Il resto del programma potrebbe essere un antipasto del contenuto del futuro nuovo disco: gli assaggi preliminari in questione comprendono il rap-falsetto di “Thank god”, l’elettrica ed esplicita “Two hookers”, la chitarrosa “Revenge”, la scalmanata “Like shit” e le ancora acerbe “Last gay song” e “Rip off”. Una doppia traccia cd-rom costituisce il bonus di questo live album: gli incontrollabili Jimmy Urine e Steve Righ? fanno un po’ di pubblicità gratuita al loro side-project The Left Rights proponendo gli atipici video di “Darth Vader (Who gives a Sith)/Weirdo” e “Place disclaimer here”.
Alla fine del set il sudatissimo frontman James Euringer esorta simpaticamente il pubblico a chiedere indietro i propri soldi… nonostante tutto però “Alienating our audience” (stampato dall’etichetta casalinga Uppity Cracker) conserva il suo valore: al di là delle ben sei composizioni inedite è un buon metro di giudizio della reale consistenza del fenomeno semi-underground dei Mindless Self Indulgence… un fenomeno bollente ed inarginabile come una malattia venerea.
Silvio52
Voto: 7
TRACKLIST:

1. Tornado
2. Thank God
3. Two Hookers
4. Revenge
5. Molly
6. Like Shit
7. Diabolical
8. Last Gay Song
9. Rip Off
10. Panty Shot