Chi non legge fumetti probabilmente non sa che l’Uomo Ragno non ha sempre indossato la sua tipica calzamaglia rosso-blu. Chi non è appassionato di comics non è a conoscenza del fatto che il colore di Hulk non è sempre stato il verde. Persino Capitan America ha cambiato in più di un’occasione il suo patriottico costume-bandiera. Persino Superman per un periodo ha smesso il proprio mantello. Chi non frequenta il variopinto mondo degli albi a fumetti – in particolare quelli che raccontano le imprese dei super-eroi americani – non può sapere quanto i personaggi di carta possano essere umani e quanto siano di conseguenza frequenti i cambiamenti (di look, ma non solo), le mutazioni e le evoluzioni nelle loro vite fittizie.
Michael Cummings, vocalist bostoniano fratello minore del colorito Rob Zombie, si è scelto il nome d’arte di Spider One e si è disegnato intorno una “band-fumetto” intitolata con baldanza Powerman 5000, una band che, nel 1999, ha vissuto le proprie avventure più lette, ehm, più ascoltate nel corso della saga di nu-metal fantascientifico conosciuta come “Tonight the stars revolt!”. Ma forse non tutti sanno che la genesi del nostro super-paladino elettronico-spaziale è da ricercarsi altrove e che la corsa della squadra di Capitan Spider è iniziata lontana dalle stelle supernova e dalle onomatopee robot-industrial del succitato album: i primi numeri della serie PM5K riferiscono vicende di kung fu e funky-metal, di vigilanti mascherati che combattono creature e criminali a colpi di rap-rock… “Mega!! Kung fu radio” (datato 1997) è completamente differente, per stile musicale e “contesto scenico”, dal seguente episodio… siamo certi che si tratti dello stesso gruppo?
Spider non ha alcuna intenzione di rinnegare, cancellare o riscrivere le origini del proprio volubile costrutto (il cui ultimo disco in studio si intitola, non a caso, “Transform”) e sceglie di comprovare e celebrare gli esordi (ambientati nei primi anni novanta) dei Powerman con una compilation – pubblicata in casa dalla label personale, la Megatronic Records – il cui titolo, “The good, the bad and the ugly vol. 1”, è un’esplicita citazione del capolavoro dello spaghetti western di Sergio Leone, “Il buono, il brutto e il cattivo”. Inutile però aspettarsi colt fumanti e duelli all’alba: il contenuto di tale collezione sottotitolata “Rare & previously unreleased ’91-‘97” si allinea a quel crossover di metal, funky e rap tanto in voga nel primo lustro dei nineties, che ha visto come massimi esponenti i Red Hot Chili Peppers e che ha tenuto a battesimo anche gli Incubus.
Alcune delle pagine di questa raccolta sono già state pubblicate su “Mega!! Kung fu radio” (le rese dal vivo di “Organizized” e “20 miles to Texas, 25 to hell”, la scratchatissima “Earth Vs. me”, la versione cantata di “Boredwitcha”, una “Even Superman shot himself” alla Rage Against The Machine ed il megamix riassuntivo “Player Re-mixx”), sull’esauritissimo E.P. “True force” (la flemma hip-hop di “End”, la differente elaborazione di “In the eye”, oltre ai due pezzi live, “What if?” e “Strike the match”) e sulla antidiluviana demo-cassetta “A private little war” (la grezza “Solid” viene limata ma resa meno spontanea e focosa nel caso di “Gettin’ solid”); più interessanti sono gli inediti: “City of the dead” e “Slumlord” (strofe lounge smussate e “grassi” ritornelli per entrambe), “Put the hammer down” (con un cantato più deciso anticipatore del futuro stile nu-metal), la semi-punk “F.U.A” e la cover di “Army of me” di Bjork.
“The good, the bad and the ugly vol. 1” narra con passione l’“anno uno” dei Powerman 5000: come ogni buon fumetto è fruibile sia dai fanatici collezionisti che dai meno esperti neofiti… buona lettura, soprattutto ai nostalgici del crossover “classic”.