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CHRONIC FUTURE
LINES IN MY FACE
LINES IN MY FACE
Debutto su major (la Interscope) per i Chronic Future, giovane ma già navigato (hanno già pubblicato un paio di dischi indipendenti) quartetto di belle speranze che propone un freschissimo crossover che fonde sbarazzinamente il rap con il pop-punk sulla scia dell’operato di numi tutelari del calibro di Orange 9mm, 311 e Sugar Ray… qualcosa è dovuto anche ai Papa Roach, che hanno offerto alla band proveniente dall’Arizona la possibilità di calcare il loro importante palco, tra l’altro, nel recente tour europeo: “battesimo del fuoco”, inutile a dirsi, brillantemente superato, i CF sfruttano l’occasione e senza alcuna remora rubano la scena ai padroni di casa… e non solo quella! “Lines in my face”, infatti, si apre con una canzone che carpisce letteralmente il titolo ad una hit degli “Scarafaggi” di Coby Shaddix: “Time and time again”. Che si tratti di un “furto” o di un omaggio voluto o meno non è dato saperlo, sta di fatto che il brano in oggetto ammalia fin dal primo ascolto col suo trascinante alternarsi tra la strofa rappata ed il ritornello punk; identico discorso sarebbe possibile fare anche per “Stop pretending”, altro gioiellino super-catchy che potrebbe rievocare una versione più chic del sound dei Sum 41 e per la piacevolissima “Eyes wide open”… se non per tutte le canzoni di questo lavoro!
I quattro smaliziati ragazzi non resistono alla tentazione di lasciarsi calamitare dalla potente forza d’attrazione costituita da uno dei generi attualmente più in voga all’interno del menù dell’“alternative sound”: ecco dunque che la carta dell’emo-core viene giocata in modo più evidente in concomitanza della radiofonica “Shellshocked”, dell’inquietudine adolescenziale di “Wicked games” e delle strade affollate (di rime) di “New York, NY” (che richiama i più recenti Lostprophets)… ma, vuoi per gli arrangiamenti sempre ricchi di effetti elettronici e di tastiere (la –fin troppo precisa– produzione è di Sean Beavan, nome in passato affiancato a nomi del calibro di Nine Inch Nails, Marilyn Manson e No Doubt), vuoi per il lavoro sul piano vocale del virtuosissimo MC Mike Busse (che predilige la “parlantina” di scuola hip-hop, lasciando spesso e volentieri l’incombenza di screams e cori melodici alle backing vocals dei suoi compagni), gli episodi più emo dei Chronic Future non suonano mai particolarmente stucchevoli e si incastrano egregiamente in un puzzle musicale variegato ed aperto alle più svariate influenze, a cominciare dal post-grunge iniettato di massicce dosi di pop dettato dai Foo Fighters di Dave Grohl (l’avvincente “Thank you”) passando per il riuscito reggae di “Memories in f minor”, l’hardcore stra-rappato alla Orange 9mm di “Apology for non-symmetry” e la stilosa citazione dei Police nella filosofica “World keeps spinning (a chronic future)”, fino ad arrivare a pochi centimetri dal baratro del banale col punk in svendita à la Blink 182 di “Static on the radio” (forse l’unico episodio francamente rinunciabile del disco)…
I Chronic Future si accomiatano con i lunghi saluti conclusivi di “Say goodbye”, calderone in cui si mescolano i Glassjaw e l’hip-hop più elettronico e sperimentale, che esemplifica nuovamente i punti di forza della band: da un lato la carismatica capacità di sorprendere mischiando di continuo le carte in tavola e dell’altro la sfacciata nonchalanche con cui sciorina pezzi di raffinato pop (sulla mitica scia di Beatles e Duran Duran) dall’efficacia disarmante… Il crossover spudoratamente accattivante dei CF rappresenta un’offerta musicale dal vastissimo potenziale … successo planetario, risultato di nicchia o fallimento: il loro futuro è nelle mani del pubblico…
I quattro smaliziati ragazzi non resistono alla tentazione di lasciarsi calamitare dalla potente forza d’attrazione costituita da uno dei generi attualmente più in voga all’interno del menù dell’“alternative sound”: ecco dunque che la carta dell’emo-core viene giocata in modo più evidente in concomitanza della radiofonica “Shellshocked”, dell’inquietudine adolescenziale di “Wicked games” e delle strade affollate (di rime) di “New York, NY” (che richiama i più recenti Lostprophets)… ma, vuoi per gli arrangiamenti sempre ricchi di effetti elettronici e di tastiere (la –fin troppo precisa– produzione è di Sean Beavan, nome in passato affiancato a nomi del calibro di Nine Inch Nails, Marilyn Manson e No Doubt), vuoi per il lavoro sul piano vocale del virtuosissimo MC Mike Busse (che predilige la “parlantina” di scuola hip-hop, lasciando spesso e volentieri l’incombenza di screams e cori melodici alle backing vocals dei suoi compagni), gli episodi più emo dei Chronic Future non suonano mai particolarmente stucchevoli e si incastrano egregiamente in un puzzle musicale variegato ed aperto alle più svariate influenze, a cominciare dal post-grunge iniettato di massicce dosi di pop dettato dai Foo Fighters di Dave Grohl (l’avvincente “Thank you”) passando per il riuscito reggae di “Memories in f minor”, l’hardcore stra-rappato alla Orange 9mm di “Apology for non-symmetry” e la stilosa citazione dei Police nella filosofica “World keeps spinning (a chronic future)”, fino ad arrivare a pochi centimetri dal baratro del banale col punk in svendita à la Blink 182 di “Static on the radio” (forse l’unico episodio francamente rinunciabile del disco)…
I Chronic Future si accomiatano con i lunghi saluti conclusivi di “Say goodbye”, calderone in cui si mescolano i Glassjaw e l’hip-hop più elettronico e sperimentale, che esemplifica nuovamente i punti di forza della band: da un lato la carismatica capacità di sorprendere mischiando di continuo le carte in tavola e dell’altro la sfacciata nonchalanche con cui sciorina pezzi di raffinato pop (sulla mitica scia di Beatles e Duran Duran) dall’efficacia disarmante… Il crossover spudoratamente accattivante dei CF rappresenta un’offerta musicale dal vastissimo potenziale … successo planetario, risultato di nicchia o fallimento: il loro futuro è nelle mani del pubblico…
Silvio52
Voto: 7,5
Voto: 7,5
TRACKLIST:
1. Time And Time Again
2. World Keeps Spinning
3. Shellshocked
4. Stop Pretending
5. New York, NY
6. Thank You
7. Memories In F Minor
8. Wicked Games
9. Static On The Radio
10. Eyes Wide Open
11. Apology For Non-Symmetry
12. Say Goodbye
1. Time And Time Again
2. World Keeps Spinning
3. Shellshocked
4. Stop Pretending
5. New York, NY
6. Thank You
7. Memories In F Minor
8. Wicked Games
9. Static On The Radio
10. Eyes Wide Open
11. Apology For Non-Symmetry
12. Say Goodbye