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INCUBUS
A CROW LEFT OF THE MURDER
A CROW LEFT OF THE MURDER
A più di due anni di distanza dal controverso "Morning View" si rifanno vivi gli Incubus, una delle band più discusse ma allo stesso tempo più amate nel panorama rock mondiale.
"A Crow Left Of The Murder" entra di diritto nelle pubblicazioni più attese del 2004, la curiosità ruotante attorno a questo disco è molta soprattutto dopo il passo falso (secondo me) nell'ottobre 2001 della band capitanata dal bel Brandon Boyd, il cui aspetto fisico gli avrà sì procurato una nuova schiera di devote fans innamorate, ma spesso gli ha anche portato critiche dalla parte più intransigente (e forse anche un pò bacchettona) dei fans legati alla band già dai tempi in cui mtv non sapeva neanche chi fossero.
Ma alla fine si sa, l'unica cosa che conta per una vera band è la musica e per questo gli Incubus erano attesi al varco, metaforicamente parlando, dai malinconici nostalgici del capolavoro "S.C.I.E.N.C.E.", combattuti tra la speranza di vederli tornare ai fasti dei tempi migliori e la rassegnazione al nuovo stile semi-pop di "televisiva necessità".
Per questo la maggior parte delle persone non sapeva cosa aspettarsi dal nuovo album, gli Incubus sarebbero tornati a fare del sano rock o la criticata virata pop era ormai definitiva ed inevitabile? Come e quanto avrebbe inciso il passaggio di consegne tra l'ex bassista Dirk Lance e il nuovo acquisto Ben Kenney? Queste le domande alle quali solo un 'corvo' avrebbe potuto dare risposta.
Le speranze dei rudi fans di 'scientifica' epoca hanno iniziato ad accendersi al momento dell'ufficializzazione del titolo di questo nuovo album, poichè "un corvo a sinistra dell'assassinio" (traduzione letterale) suona decisamente più oscuro e intrigante di una romantica "visuale mattiniera"... speranze comunque non troppo palesate tenendo naturalmente presente che, come probabilmente direbbe il mitico Pasquale del Grande Fratello 3, l'abito non sempre fa il monaco e chi vive sperando...
Ma l'analisi musicale è ciò che più interessa, per cui analisi musicale sia: il disco si apre con il primo singolo "Megalomaniac", testimone della ritrovata voglia della band di tornare a proporre rock di ottima fattura, così come dimostrato dalla seguente title-track "A Crow Left Of The Murder", dato che la caratteristica comune di entrambe le canzoni sono ritornelli veloci e tirati, soprattutto nel secondo caso. Si passa poi ad "Agoraphobia", più contenuta nella grinta ma comunque orecchiabile; segue "Talk Shows On Mute" praticamente sullo stesso livello della precedente e nella quale spunta un piccolo effetto sonoro firmato Dj Kilmore, quasi una novità visto il suo apporto spesso minimale (tesi supportata da persone più competenti di me nel campo della strumentazione, tecniche di suono e affini). "Beware? Criminal" e "Sick, Sad Little World", quest'ultima lunga quasi sei minuti e mezzo per la presenza di un bel assolo ai limiti della psichedelìa del poliedrico chitarrista Mike Einziger, hanno buone accelerazioni nel ritornello e contribuiscono a rendere più marcata la differenza con il precedente "Morning View"; "Pistola" è un'altra ottima canzone (forse la migliore, opinione prettamente personale) che a mio giudizio non sfigurerebbe nel monumentale "S.C.I.E.N.C.E." e conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che la sana voglia rock degli Incubus riscontrata in apertura del disco non è stata solo un fuoco di paglia ma è tornata vigorosa, seppur non essendo l'elemento dominante del loro stile attuale; segue quindi il romanticismo di "Southern Girl", un lentone che comunque fa la sua figura.
Ora però Brandon e compagni ci sfornano una dopo l'altra cinque canzoni che con la quiete melodia poco o nulla hanno a che vedere: infatti "Priceless", "Zee Deveel", "Made For Tv Movie", "Smile Lines" e "Leech" sono una buona e unica tirata, interrotta solo dall'intermezzo lento ed emozionale di "Here In My Room", penultima e splendida traccia dell'album.
Sostanzialmente gli Incubus con questo nuovo lavoro sconfessano quanto presentato nel recente passato cercando di rinverdire gli agognati fasti primordiali e riuscendoci anche abbastanza bene; pretendere una fotocopia di "S.C.I.E.N.C.E." è francamente riduttivo e ingiusto per una band formata da grandi musicisti con enormi potenzialità, l'evoluzione sonora e la sperimentazione fanno sempre parte del dna delle migliori band ed è giusto che sia così, ma allo stesso tempo è comunque ingiusto dimenticare completamente le proprie origini.
Per fortuna questa volta gli Incubus hanno trovato una buona via di mezzo che accontenterà i fans, vecchi e nuovi che siano.
Carina la scelta dei colori di copertina, un pò scarso il booklet totalmente in bianco e nero con le copie dei testi delle canzoni scritti a mano; i più fortunati e veloci che sono riusciti ad accaparrarsi la limited edition troveranno all'interno anche un DVD contenente alcune esibizioni live registrate durante le performance al festival Lollapalooza 2003 e al Bridge School Benefit, un documentario sulla band intitolato "While We Were Out" e un cortometraggio di una gag che ripropone un piccolo incidente accaduto a Brandon Boyd.
"A Crow Left Of The Murder" entra di diritto nelle pubblicazioni più attese del 2004, la curiosità ruotante attorno a questo disco è molta soprattutto dopo il passo falso (secondo me) nell'ottobre 2001 della band capitanata dal bel Brandon Boyd, il cui aspetto fisico gli avrà sì procurato una nuova schiera di devote fans innamorate, ma spesso gli ha anche portato critiche dalla parte più intransigente (e forse anche un pò bacchettona) dei fans legati alla band già dai tempi in cui mtv non sapeva neanche chi fossero.
Ma alla fine si sa, l'unica cosa che conta per una vera band è la musica e per questo gli Incubus erano attesi al varco, metaforicamente parlando, dai malinconici nostalgici del capolavoro "S.C.I.E.N.C.E.", combattuti tra la speranza di vederli tornare ai fasti dei tempi migliori e la rassegnazione al nuovo stile semi-pop di "televisiva necessità".
Per questo la maggior parte delle persone non sapeva cosa aspettarsi dal nuovo album, gli Incubus sarebbero tornati a fare del sano rock o la criticata virata pop era ormai definitiva ed inevitabile? Come e quanto avrebbe inciso il passaggio di consegne tra l'ex bassista Dirk Lance e il nuovo acquisto Ben Kenney? Queste le domande alle quali solo un 'corvo' avrebbe potuto dare risposta.
Le speranze dei rudi fans di 'scientifica' epoca hanno iniziato ad accendersi al momento dell'ufficializzazione del titolo di questo nuovo album, poichè "un corvo a sinistra dell'assassinio" (traduzione letterale) suona decisamente più oscuro e intrigante di una romantica "visuale mattiniera"... speranze comunque non troppo palesate tenendo naturalmente presente che, come probabilmente direbbe il mitico Pasquale del Grande Fratello 3, l'abito non sempre fa il monaco e chi vive sperando...
Ma l'analisi musicale è ciò che più interessa, per cui analisi musicale sia: il disco si apre con il primo singolo "Megalomaniac", testimone della ritrovata voglia della band di tornare a proporre rock di ottima fattura, così come dimostrato dalla seguente title-track "A Crow Left Of The Murder", dato che la caratteristica comune di entrambe le canzoni sono ritornelli veloci e tirati, soprattutto nel secondo caso. Si passa poi ad "Agoraphobia", più contenuta nella grinta ma comunque orecchiabile; segue "Talk Shows On Mute" praticamente sullo stesso livello della precedente e nella quale spunta un piccolo effetto sonoro firmato Dj Kilmore, quasi una novità visto il suo apporto spesso minimale (tesi supportata da persone più competenti di me nel campo della strumentazione, tecniche di suono e affini). "Beware? Criminal" e "Sick, Sad Little World", quest'ultima lunga quasi sei minuti e mezzo per la presenza di un bel assolo ai limiti della psichedelìa del poliedrico chitarrista Mike Einziger, hanno buone accelerazioni nel ritornello e contribuiscono a rendere più marcata la differenza con il precedente "Morning View"; "Pistola" è un'altra ottima canzone (forse la migliore, opinione prettamente personale) che a mio giudizio non sfigurerebbe nel monumentale "S.C.I.E.N.C.E." e conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che la sana voglia rock degli Incubus riscontrata in apertura del disco non è stata solo un fuoco di paglia ma è tornata vigorosa, seppur non essendo l'elemento dominante del loro stile attuale; segue quindi il romanticismo di "Southern Girl", un lentone che comunque fa la sua figura.
Ora però Brandon e compagni ci sfornano una dopo l'altra cinque canzoni che con la quiete melodia poco o nulla hanno a che vedere: infatti "Priceless", "Zee Deveel", "Made For Tv Movie", "Smile Lines" e "Leech" sono una buona e unica tirata, interrotta solo dall'intermezzo lento ed emozionale di "Here In My Room", penultima e splendida traccia dell'album.
Sostanzialmente gli Incubus con questo nuovo lavoro sconfessano quanto presentato nel recente passato cercando di rinverdire gli agognati fasti primordiali e riuscendoci anche abbastanza bene; pretendere una fotocopia di "S.C.I.E.N.C.E." è francamente riduttivo e ingiusto per una band formata da grandi musicisti con enormi potenzialità, l'evoluzione sonora e la sperimentazione fanno sempre parte del dna delle migliori band ed è giusto che sia così, ma allo stesso tempo è comunque ingiusto dimenticare completamente le proprie origini.
Per fortuna questa volta gli Incubus hanno trovato una buona via di mezzo che accontenterà i fans, vecchi e nuovi che siano.
Carina la scelta dei colori di copertina, un pò scarso il booklet totalmente in bianco e nero con le copie dei testi delle canzoni scritti a mano; i più fortunati e veloci che sono riusciti ad accaparrarsi la limited edition troveranno all'interno anche un DVD contenente alcune esibizioni live registrate durante le performance al festival Lollapalooza 2003 e al Bridge School Benefit, un documentario sulla band intitolato "While We Were Out" e un cortometraggio di una gag che ripropone un piccolo incidente accaduto a Brandon Boyd.
Tempo
Voto: 6,5
Voto: 6,5
TRACKLIST:
01 - "Megalomaniac"
02 - "A Crow Left Of The Murder"
03 - "Agoraphobia"
04 - "Talk Shows On Mute"
05 - "Beware? Criminal"
06 - "Sick, Sad Little World"
07 - "Pistola"
08 - "Southern Girl"
09 - "Priceless"
10 - "Zee Deveel"
11 - "Made For Tv Movie"
12 - "Smile Lines"
13 - "Here In My Room"
14 - "Leech"
01 - "Megalomaniac"
02 - "A Crow Left Of The Murder"
03 - "Agoraphobia"
04 - "Talk Shows On Mute"
05 - "Beware? Criminal"
06 - "Sick, Sad Little World"
07 - "Pistola"
08 - "Southern Girl"
09 - "Priceless"
10 - "Zee Deveel"
11 - "Made For Tv Movie"
12 - "Smile Lines"
13 - "Here In My Room"
14 - "Leech"