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La trasmissione andrà in onda ogni Giovedi dalle 20 alle 21!
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CHEVELLE
WONDER WHAT`S NEXT
WONDER WHAT`S NEXT
Questo "Wonder What's Next", secondo lavoro degli Chevelle dopo "Point
#1", è una miscela pura di freschezza ed energia con spruzzate di
melodia e sentimento anche se i fanatici dell'innovazione a tutti costi forse
ne resterebbero delusi; l'album infatti non ci presenta quasi nulla di straordinariamente
nuovo, anche perchè a mio giudizio nella nuova scena hard rock di derivazione
crossover/nu-metal, prettamente legata ai soliti mostri sacri, lo spazio per
le invenzioni sembra ormai fin troppo pieno e perciò il compito delle
nuove proposte sembra unicamente quello di studiare per bene le bands storiche
del genere, assimilandone e mescolandone sapientemente i vari stili senza dimenticare
l'originalità.
Questo fanno con inaspettata maestrìa gli Chevelle, terzetto di fratelli 'made in U.S.A.' di chiara ispirazione Tool con molte aperture verso orizzonti tipicamente Deftones-style, con strizzatine d'occhio al territorio Incubus vecchio stampo come nella canzone di apertura "Family System".
"Comfortable Liar" è un viaggio introspettivo e oscuro ma allo stesso tempo affascinante e onirico; in "Send the pain below" è la melodia a farla da padrona, con la chitarra che sembra 'maneggiata' da Stef Carpenter in carne e ossa (l'intro è praticamente identico alla celebre "Be quiet and drive" dei Deftones). La splendida "Closure" è forse ciò che si avvicina di più ai Tool assieme a "A Night With El Diablo", penultima canzone del disco dall'incedere veramente ipnotizzante e assuefante.
Spuntano anche meravigliose melodie più orecchiabili e immediate, come "The Red", a mio giudizio una canzone veramente splendida ed emotivamente coinvolgente, forse la migliore dell'album, che mi riporta alla mente i Silverchair dei giorni migliori.
Tutto ciò come dicevo prima mischiato ad accelerazioni rabbiose ed energiche, come la title-track"Wonder What's Next", "Forfeit", "Grab Thy Hand" e "Don't Fake This", che accontenteranno anche chi è alla ricerca di qualcosa di più potente e meno melodico.
Infine sembra quasi non potesse mancare la ballatona acustica "One Lonely Visitor", dolce e romantica, anche questa molto depressa ed emozionante proprio come i Silverchair insegnano.
Insomma un album assolutamente DA AVERE, un album in cui troverete tutto quello che andate cercando, emozionante e coinvolgente, energico e melodico, rabbioso e dolce, che fa attraversare paesaggi oscuri ma non nuovi, che ti cattura la mente e te la restituisce alla fine di un intenso viaggio immerso in atmosfere oniriche e meravigliose, l'ideale da ascoltare in una fredda e nevosa sera di inverno. Semplicemente stupendo.
Questo fanno con inaspettata maestrìa gli Chevelle, terzetto di fratelli 'made in U.S.A.' di chiara ispirazione Tool con molte aperture verso orizzonti tipicamente Deftones-style, con strizzatine d'occhio al territorio Incubus vecchio stampo come nella canzone di apertura "Family System".
"Comfortable Liar" è un viaggio introspettivo e oscuro ma allo stesso tempo affascinante e onirico; in "Send the pain below" è la melodia a farla da padrona, con la chitarra che sembra 'maneggiata' da Stef Carpenter in carne e ossa (l'intro è praticamente identico alla celebre "Be quiet and drive" dei Deftones). La splendida "Closure" è forse ciò che si avvicina di più ai Tool assieme a "A Night With El Diablo", penultima canzone del disco dall'incedere veramente ipnotizzante e assuefante.
Spuntano anche meravigliose melodie più orecchiabili e immediate, come "The Red", a mio giudizio una canzone veramente splendida ed emotivamente coinvolgente, forse la migliore dell'album, che mi riporta alla mente i Silverchair dei giorni migliori.
Tutto ciò come dicevo prima mischiato ad accelerazioni rabbiose ed energiche, come la title-track"Wonder What's Next", "Forfeit", "Grab Thy Hand" e "Don't Fake This", che accontenteranno anche chi è alla ricerca di qualcosa di più potente e meno melodico.
Infine sembra quasi non potesse mancare la ballatona acustica "One Lonely Visitor", dolce e romantica, anche questa molto depressa ed emozionante proprio come i Silverchair insegnano.
Insomma un album assolutamente DA AVERE, un album in cui troverete tutto quello che andate cercando, emozionante e coinvolgente, energico e melodico, rabbioso e dolce, che fa attraversare paesaggi oscuri ma non nuovi, che ti cattura la mente e te la restituisce alla fine di un intenso viaggio immerso in atmosfere oniriche e meravigliose, l'ideale da ascoltare in una fredda e nevosa sera di inverno. Semplicemente stupendo.
Tempo
Voto: 9
Voto: 9
TRACKLIST:
01.Family System
02.Comfortable Liar
03.Send The Pain Below
04.Closure
05.The Red
06.Wonder What's Next
07.Don't Fake This
08.Forfeit
09.Grab Thy Hand
10.An Evening With El Diablo
11.One Lonely Visitor
01.Family System
02.Comfortable Liar
03.Send The Pain Below
04.Closure
05.The Red
06.Wonder What's Next
07.Don't Fake This
08.Forfeit
09.Grab Thy Hand
10.An Evening With El Diablo
11.One Lonely Visitor