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AA.VV.
MUSIC AS A WEAPON II
L’unione fa la forza: gli innumerevoli gruppi del movimento nu-metal hanno imparato in fretta la lezione di questo semplice ma saggio adagio popolare e non hanno mai mancato, fin dai primordi del fenomeno musicale che ha cambiato – nel bene e nel male – la faccia del metal del 2000, di supportarsi, ringraziarsi e “sponsorizzarsi” a vicenda, di imbarcarsi in vicendevoli collaborazioni e di stringere veri e propri legami di profonda amicizia. In questo scenario, hanno svolto un ruolo fondamentale i vari festival itineranti che, nel corso degli anni, hanno riunito le più disparate band del genere sul medesimo palco e sullo stesso tour-bus: il più longevo (la prima edizione si tenne nel “lontano” 1996) ed importante rimane il mitico Ozzfest – patrocinato dal “Madman” Ozzy Osbourne ed organizzato e gestito da sua moglie Sharon –, che è stato il trampolino di lancio per Slipknot, Coal Chamber, Static-X e System Of A Down e che ha ospitato in cartellone decine e decine di nomi (impossibile elencarli tutti, si va dagli Snot ai Godsmack, dai Primer 55 agli Ultraspank, dai Nothingface ai Nonpoint…). Fondamentale anche il Family Values: voluto e condotto dai Korn, ha avuto come attrazioni di punta anche Limp Bizkit, Linkin Park e Staind ed ha dato consistente spazio ad artisti estranei al nu-metal quali Ice Cube, Primus, Filter, The Crystal Method e Stone Temple Pilots. Vale inoltre la pena citare i vari Tattoo The Earth (che un’estate “sfidò” la concorrenza dell’Ozzfest proponendo un bill all’insegna delle “S” con Slipknot, Slayer, Sevendust e Sepultura), il meeting invernale SnoCore (vi hanno partecipato Incubus, Kittie, Puya, Alien Ant Farm ed Adema, tra gli altri), il Summer Sanitarium, pilotato dai Metallica ma con a bordo Linkin Park, Limp Bizkit, Deftones e Mudvayne, il Pledge Of Allegiance (con System Of A Down, i veterani Slipknot, ancora Mudvayne, American Head Charge e No One), tutti tour in ampia misura ispirati al capostipite Lollapalooza, il primo vero corteo di stelle del rock alternativo made in U.S.A., concepita da Perry Farrell dei Jane’s Addiction.
Il Music As A Weapon Tour è dunque in buonissima compagnia: quella qui immortalata è l’edizione numero due della rassegna viaggiante che prende il nome da un verso della canzone dei Disturbed “Droppin’ plates” ed ha avuto come head-liner la stessa band di David Draiman (come nella precedente stagione, quando i “supporting act” erano rappresentati da Drowning Pool, Adema, Systematic e Stereomud). A differenza di altri appuntamenti, quella della “Musica come arma” è una manifestazione “100% nu-metal” che ha messo in vetrina i talenti di Chevelle, Taproot e dei poco noti Ünloco: la “piccola azienda a conduzione familiare” dei tre fratelli Loeffler presenta “Forfeit” e “The red”, i Taproot suonano tre pezzi tratti da “Welcome – “Myself”, “Sumtimes” e “Poem” – mentre gli Ünloco si mettono in discreta evidenza con “Empty” e – soprattutto – con “Bruises”. La fanno da padrone però gli anfitrioni Disturbed che possono contare su ben sette tracce: l’intro strumentale “Loading the weapon”, l’inedito “Dehumanized”, la cover dei Metallica “Fade to black”, la tambureggiante “Bound”, il lento “Darkness”, “Prayer” (“let me see those devil horns in the sky”, incita Draiman) ed il classico “Stupify” (con Pete dei Chevelle e Joey Duenas degli Ünloco ai cori).
“Music as a weapon II” è un’arma affilata ma non letale, un disco indirizzato primariamente ai fans dei Disturbed che funge da (magra?) consolazione per gli appassionati di nu-metal del Vecchio Continente (solamente l’Ozzfest ha fatto qualche sporadica puntata in Europa) che da anni guardano con bramosia – ed una punta di invidia – agli sfavillanti festival americani.
Silvio52
Voto: 6,5
TRACKLIST:

1. Loading The Weapon – Disturbed
2. Bound – Disturbed
3. Myself – Taproot
4. Dehumanized – Disturbed
5. Forfeit – Chevelle
6. Fade To Black – Disturbed
7. Empty – Ünloco
8. Sumtimes – Taproot
9. Darkness – Disturbed
10. Bruises – Ünloco
11. Prayer – Disturbed
12. The Red – Chevelle
13. Poem – Taproot
14. Stupify – Disturbed