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LOOK AT YOURSELF
Dopo il quasi totale cambio di line up del 2016 (della vecchia formazione è rimasto solo il cantante Frankie Palmieri), erano molte le incognite sul futuro degli Americani Emmure. Il nuovo disco "Look At Yourself", il primo con la nuova formazione comprendente: il chitarrista Joshua Travis (ex The Tony Danza Tapdance Extravaganza), il batterista Josh Miller (anche lui dai The Tony Danza Tapdance Extravaganza) ed il bassista Phil Locket (ex Glass Cloud), rischia di essere uno degli album migliori della band del Connecticut. Preparatevi a poco più di mezz'ora di fuoco e fiamme tra groove nu metal, parti elettroniche e vocals aggressive che alternano il rap al death metal. Immaginate di prendere i Korn di "Take A Look In The Mirror", i Coal Chamber degli esordi e gli Static X di "Machine" e di comprimerli in tredici passaggi che a fatica superano i tre minuti di durata. Violenza allo stato puro. La deflagrante intro "You Asked For IT" e il primo brano "Shinjuku Masterlord" (nei riff si sente tanto l'influenza di Head dei Korn) danno il via ad una battaglia breve ma intensa che prosegue con gli inferociti due minuti groove-death del singolo "Smokey", fino ad arrivare alla conclusiva "Gucci Prison" ed ai suoi ammiccamenti a Fred Durst. Forse, sulla distanza, "Look At YourselF" potrebbe suonare un po' ripetitivo, ma se cercate sound cervellotici gli Emmure non fanno certo al caso vostro; qui le parole d'ordine sono compattezza e violenza. Gli Emmure erano dati per morti ed invece sono più vivi di prima. Bravi.
Voto: 7,5
1. You asked for it
2. Shinjuku masterlord
3. Smokey
4. Natural born killer
5. Flag of the beast
6. Ice man confessions
7. Russian hotel aftermath
8. Call me ninib
9. Major key alert
10. Turtle in a hare
11. Torch
12. Derelict
13. Gucci prison