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ISLANDER
POWER UNDER CONTROL

Oltre oceano si sta riscoprendo un certo interesse per il nu metal e dopo i King810 un'altra giovane realtà è entrata nei radar delle case discografiche: gli Islander. La band americana non propone assolutamente nulla di nuovo, anzi, è spesso al limite del plagio, ma riesce a far rivivere in pieno le atmosfere del metal alternativo del periodo 1997-2001. Questo "Power Under Control" a tratti riesce a stupire per la freschezza con la quale riesce a riproporre schemi triti e ritriti. La base sulla quale questi quattro ragazzi hanno creato il proprio sound è composta da elementi presi per lo più da "Around The Fur" e "Diamond Eyes" dei Deftones, "Satellite" dei P.O.D. e "Everything You Ever Wanted to Know About Silence" dei Glassjaw, un mix di alternative metal, rap metal ed emocore che farà la felicità dei nostalgici di dreadlocks, camicioni a quadri e tute dell'adidas. La cavalcata parte con "Darkness", un brano che pare essere una bonus track di Around The Fur per il modo di suonare la chitarra di JR Bareis (proveninete dai Love & Death di Head dei Korn) e per lo stile canoro di Mikey Carvajal, che in pratica ricalca quello di Chino Moreno. Si procede con "Bad Guy" un brano con influenze ancora molto deftoniane ma dal refrain molto più commerciale adatto per le emittenti radiofoniche. "Green Slime Man" è una sfuriata punk-metal-hardcore che per l'ennesima volta ricorda i primi Deftones. "Better Day" è il singolo perfetto da usare come hit estiva; vi ricordate “Youth Of The Nation” dei P.O.D.?…ecco, Better Day ha un'impatto molto simile, un cantato rap unito ad una melodia del ritornello che ti rimane in testa e non esce più. Il groove e la melodia portano "All We Need" vicino ai territori dei Glassjaw di Palumbo. I riff serrati di "Devil Red" richiamano quasi immediatamente i Papa Roach di "Lovehatetragedy". "Beelzebub" parte quasi come una ninna nanna dalla melodia emozionale per poi finire in una scarica emocore che ancora una volta ammicca ai Glassjaw. "Take It Over" che vede il featuring con HR dei Bad Brains è un altro pezzo in tipico stile P.O.D. La delicata "Last Forever" è un qualcosa di molto simile ad una ballata che non avrebbe affatto sfigurato se fosse stata piazzata in chiusura su qualcuno degli ultimi album dei Deftones che inesorabilmente si ripresentano anche nella successiva "Casket" che ricalca al 100% il sound di Diamond Eyes. Per chiudere il disco non poteva mancare un altro tributo alla band di Chino Moreno con la bella "Wait For It" che con le sue melodie malinconiche unite ad un ritornello molto solare ricorda molto, ma veramente molto, cose già sentite su "Koi No Yokan". Gli Islander sono già al secondo album e per ora l'operazione nostalgia continua a funzionare ma per il futuro urge trovare un pizzico di personalità in più se non si vuole fare la fine degli Ektomorf. 

UnderD
Voto: 7
TRACKLIST:

Darkness

Bad guy

Green slime man

Better day

All we need

Devil red

A boat going by

Beelzebub

Think it over (feat. HR from Bad Brains)

Last forever

Casket

Wait for it