A cinque anni di distanza dal fortunato "Worship Music" gli Anthrax si confermano come la band più in forma del big four del thrash metal grazie al nuovo "For All Kings". Musicalmente il nuovo disco rappresenta la naturale maturazione dell'opera precedente. I “celticismi” dell'intro "Impaled", introducono "You gotta believe", un brano che sa ancora molto di "Worship Music", così come anche la successiva "Monster at the end". Con la titletrack "For all kings" comincia a farsi strada un sound più morbido e moderno che non trovo poi tanto diverso dagli ultimi lavori di Mark Tremonti. "Breathing Lightning" e "Suzerain" mettono sul piatto un thrash moderno e dal ritornello un po' catchy. Carine, ma da questa band ci si aspetta qualcosa di più cattivo o scanzonato. "Evil Twin" ci fa ritornare finalmente sui classici binari thrash anni ottanta degli Anthrax, con un Belladonna dalla voce splendidamente immortale ed uno Scott Ian che sforna riff ed assoli potenti e precisi. Il singolo a vocazione melodica "Blood eagle wings" è forse il passaggio più soft dell'intero album, ancora una volta mi parte spontanea la citazione di Mark Tremonti ma nella parte finale della canzone il riffing di Ian è veramente qualcosa di meraviglioso, quasi epico alla Amon Amarth. Da qui in poi "For all kings" diventa un omaggio ai fans della vecchia scuola, perchè "Defend Avenge", "All of them thieves" con la sua melodia trascinante, "This battle chose us" e la conclusiva e ancora una volta ottantiana "Zero tolerance" sono un concentrato di energia allo stato puro. Tutti e quattro i brani presentano alti ritmi dovuti ai riff serrati di uno Ian ancora una volta in spolvero, melodie di Belladonna tutte al posto giusto, cori delle seconde voci in tipico stile hardcore e assoli taglienti, praticamente tutto quello che un fan degli Anthrax vuole sentire. Niente da aggiungere se non che gli Anthrax sono come un buon vino: migliorano con l'età. Metallica, Megadeth e Slayer sono avvisati.