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MARILYN MANSON
THE PALE EMPEROR

Ogni nuovo album del "reverendo" Manson fa sempre discutere, nel bene e nel male, ed il nuovo "The Pale Emperor" non è certo da meno. Siamo al cospetto di qualcosa di parzialmente nuovo, forse più maturo, un Manson più intimista e bluesy che forse in un primo momento potrebbe spiazzare i fans più accaniti ed old school. Quindi mettetevi il cuore in pace, perchè di industrial metal e goticismi, per questo giro di giostra, non se ne parla. Le danze vengono aperte da "Killing Strangers", un brano che fa da ponte tra il passato ed il presente, perchè ha il blues del nuovo corso mansoniano, suona industrial rock quel tanto che basta per ricordarsi dell'amico scopritore Trent Raznor ed ha un certo retrogusto dark e sintetico alla "Mechanical Animals" che di certo non infastidisce. La successiva "Deep Six" è forse il pezzo più commerciale, un hard rock diretto ed asciutto, un classico pezzo alla Marilyn Manson che tutto sommato non è poi così lontano dai territori toccati dal precedente album "Born Villain". Sulla ballata "Third Day Of A Seven Day Binge" torna a farla da padrone il blues. Il pezzo, uno dei più riusciti, ci propone un Manson malinconico ed un po’ cantilenante con i suoi <<mmm...mmm...mmm>> che pare la perfetta trasposizione musicale dell'immagine che ha piazzato in copertina, cioè quella del bluesman maledetto. "The Mephistopheles Of Los Angeles", con le sue influenze grunge, ancora una volta, fa riemergere dal passato alcuni frammenti di Mechanical Animals. E' il mio brano preferito. Nel disco si avverte la mancanza di un po’ di ritmo, l'assenza di pezzi alla "Rock Is dead" o "Fight song" (per citarne alcuni dal vecchio repertorio) rende il tutto più dilatato ed atmosferico, ne è un esempio lampante "Warship My Wrek" che ammicca in modo particolare a The Fragile dei NIN. Come non citare la semi ballata horrorifica "Cupid Carries A Gun" già in circolazione da diversi mesi, in quanto destinata alla promozione della serie televisiva "Salem" e al diventare un classico del repertorio live di Manson. Prima di concludere, una nota di merito va data in modo particolare a Twiggy Ramirez, unico superstite della vecchia e gloriosa line up, che nonostante non abbia l'estro del funambolico Jhon5, è riuscito comunque a destreggiarsi alla chitarra in modo più che dignitoso, supportato in modo eccellente dalla new entry Tyler Bates e dall'assenza di un sound metal oriented. Sul fronte "nuovi innesti" si segnala anche il nuovo tastierista Spencer Rollins, forse il migliore avuto dalla band dai tempi di Madonna Wayne Gacy. Se all'interno dell'album si respira un po’ l'aria del finire degli anni novanta è anche merito suo. Le noti dolenti arrivano con il nuovo batterista (ex Stolen Babies) Gil Sharone, forse troppo impegnato nel voler ricreare/copiare lo stile dell'ex Ginger Fish (accasatosi da Rob Zombie assieme a Jhon5), piuttosto che metterci del proprio. Insomma "The Pale Emperor" ha tutte le sembianze dell'inizio di un nuovo corso stilistico di un Manson che ha deciso di rimettersi in discussione, suonando qualcosa di "diverso" ma comunque di una certa qualità. Per tutto il resto c'è "Antichrist Superstar". 

UnderD
Voto: 7
TRACKLIST:

Killing Strangers

Deep Six

Third Day of a Seven Day Binge

The Mephistopheles of Los Angeles

Warship My Wreck

Slave Only Dreams to be King

The Devil Beneath My Feet

Birds of Hell Awaiting

Cupid Carries a Gun

Odds of Even