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FORTRESS
Riconosciuti quasi all'unanimità come band simbolo del rock moderno, gli Alter Bridge si presentano oggi con il nuovissimo "Fortress", quarto capitolo di un'inarrestabile scalata al successo planetario.
Che si condivida o meno la premessa iniziale non si può certo negare l'incredibile produttività della band americana che, a soli tre anni di distanza da "III" e con tutte le distrazioni del caso (vedi i vari progetti solisti), riesce nuovamente a mantenere un'elevata qualità artistica.
Sebbene il trademark(tremonti) sia ben riconoscibile anche in questa occasione, alcune scelte strutturali risentono prevedibilmente del background metal del suo chitarrista e principale compositore: l'epicità dell'intro di "Cry of Achilles" (richiamando un po' le aperture tipiche del metal anni '80 con cui i Metallica hanno fatto scuola), i riff violenti al limite del thrash di "Addicted to pain" e "Bleed it dry" (una delle loro canzoni più estreme) e il sound generale notevolmente appesantito da distorsioni possenti sono i nuovi elementi che contraddistinguono l'evoluzione stilistica degli Alter Bridge, in cui potenza e melodia raggiungono un nuovo punto di equilibrio.
Le sontuose melodie di Myles Kennedy, ancora una volta sopra le righe, sono la marcia in più di un album compatto ma sopratutto ben costruito, dove non sono ammessi cali di tensione nel susseguirsi di brani tutti interessanti come la tooliana "The uninvited", la trascinante "Calm the fire" o "Waters rising", cantata da Mark Tremonti.
Le carte di "Fortress" sono tutte in regola per candidarsi come uno dei dischi chiave di questo 2013, alzando nuovamente lo standard qualitativo per poter competere in ambito heavy rock.
Voto: 8
1. Cry Of Achilles
2. Addicted To Pain
3. Bleed It Dry
4. Lover
5. The Uninvited
6. Peace Is Broken
7. Calm The Fire
8. Waters Rising
9. Farther Than The Sun
10. Cry A River
11. All Ends Well
12. Fortress