Decimo album per gli Zebrahead che, a due anni da “Get Nice”, tornano a farsi sentire con “Call Your Friends”.
Anticipato dall'omonima “Call Your Friends”, il lavoro della band consiste in quattrodici tracce intrise di rap, punk rock e tanto tantissimo divertimento. Le danze si aprono con “Sirens” che con un ritornello veloce, allegro e coinvolgente entra subito nelle grazie di chi ascolta. Il clima del brano è vivace, scanzonato e rispecchia con naturalezza e coerenza lo stile che da anni la band percorre. I riff, orecchiabili e veloci, la voce melodica e il rap di Ali, gli assoli centrali e i cori, rendono lo stile degli Zebrahead riconoscibile e di impatto. “With Friends Like These, Who Needs Herpes?” è un pezzo potente e di impatto il cui intro ne è il suo punto di forza. Aggressiva, molto punk/metal e studiata fin nel dettaglio, la canzone è sicuramente uno dei pezzi portanti di tutto l'album.
“Call Your Friends”, che funge anche da title track, può essere la perfetta colonna sonora di un party al college o di una birrata con amici. Il tono scanzonato, il ritornello fin da subito canticchiabile e e il ritmo non fanno che coinvolgere e invogliare chi ascolta al divertimento. In “Born To Lose” ci scontriamo fin da subito con l'abilità nel rappare di Ali che, con estrema velocità, ci trasporta all'interno di questo brano dal sound molto californiano.
“Panic In The Streets” è uno di quei pezzi che in sede live fa saltare e pogare. Lo scontro di voci fra Ali e Matty Lewis sono un autentico jolly, così come l'alternanza fra un ritmo pestato e uno che dà più spazio alla melodia e agli assoli, fanno di “Panic In The Streets” un pezzo vincente che mi auguro venga presto proposto come singolo. Cori e riff sono veri e propri assi nella manica per gli Zebrahead, che confezionano con velocità e semplicità brani destinati ad essere fin da subito cantati.
“Last Call” chiude questo lungo e atteso lavoro con una virata di sound molto interessante. Con uno stile molto simile ai Sum 41 di una volta, siamo di fronte al singolo radiofonico e non per eccellenza. Troviamo una batteria molto concentrata (e che a più riprese omaggia band famose), una punta di elettronica quanto basta, chitarre che si intrecciano in assoli semplici ma diretti, rap, pop, rock e pura melodia. Non male per essere l'ultima chiamata di queso album!
In definitica “Call Your Friends” non delude le aspettativa e riconferma il successo degli Zebrahead che, con il passare degli anni, riescono a migliorarsi sempre di più pur rimanendo fedeli e coerenti con i propri canoni.