L’ultima fatica che il trio elvetico ci propone è un EP acustico ed intimista. Un vero punto di svolta per una band che ci ha abituati a sonorità ben più rockettare in pieno stile post-grunge con i precedenti tre album. E’ essenzialmente la voce del cantante Elias Bertini  a farla da padrona ed essere l’elemento fondamentale dell’ep. A tratti limpida e pulita, altre volte più ruvida, impermea il lavoro con una costante e struggente vena malinconica. I brani hanno strutture fondamentalmente semplici ma mai banali e spaziano da melodie più classiche di rock acustico fino ad arrivare a ritmi più alternative (Hey You). 

L’opener “You Belong To A Star” è una orecchiabilissima ballad incentrata sul cantato e la chitarra acustica con dolci sottofondi di pianoforte e cori. Assieme ad “Indignados” risulta essere il brano che spicca maggiormente nell’intero lavoro. Davvero godibile è il finale di pianoforte di quest’ultimo brano.

Non è certo il disco dell’anno né tantomeno porta qualcosa di nuovo all’orizzonte però, tra influenze di cantautorato irlandese (Damien Rice e The Frames) e svolte più alternative stile Radiohead questo “Somebody Stole The Clouds” risulta essere un lavoro pregevole, ideale da ascoltare in pomeriggio tristi e piovosi.