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PARADISE LOST
TRAGIC IDOL

Dopo ventidue anni di onorata carriera e dopo aver dato alle stampe il più che ottimo “Faith Divides Us – Death Unites Us” (ennesima perla del movimento gothic metal) i Paradise Lost si rimettono ancora in gioco con “Tragic Idol” un album che non ha nulla da invidiare nè al suo predecessore nè al resto della discografia della band inglese. Rispetto a “FDU-DUU” troviamo forse atmosfere un po’ meno cupe e le solite melodie soffertissime di Nick Holmes paiono un po’ più ricercate come succedeva circa un decennio fa.
L’apertura del disco è affidata a due brani che possiamo definire in classico stile PL (Solitary One e Crucify) cioè supportati da solidi riff metal (quasi doom) cavalcati dalla timbrica inconfondibile di Holmes che pare sempre ad un passo dalla stonatura, ma che alla fine riesce sempre a trovare il giusto bandolo della matassa per dare alla canzone una propria identità. Ovviamente non mancano i campionamenti e gli assoli tipici del sound gothic della band. Con “Fear Of Impending Hell” le melodie si fanno più morbide e curate, dando al pezzo una connotazione quasi epica mentre i suoni in questo caso subiscono una certa influenza hard rock. “Honesty In Death” (il mio brano preferito dell’intero album) è un po’ la sintesi degli episodi già citati dove le melodie epiche dei ritornelli si miscelano alla perfezione con i riff metal. In questo caso siamo al cospetto di un potenziale singolo o nuovo classico della band. ”Theories From Another World” e “In This We Dwell” sono forse le parentesi più heavy e veloci di tutto il disco, due buone canzoni per carità, ma in parte manca l’appeal percepito fino ad ora.  Diciamo che sono due pezzi messi lì per ricordare le radici più classic metal della band! “To The Darkness” potrebbe seguire a ruota le sorti di “Honesty In Death” mentre nella titletrack “Tragic idol” si ripresentano le influenze più hard rock che spostano l’atmosfera cupa del suono dalle chitarre alle melodie, che si fanno molto più dark e che possono tranquillamente legittimare alcuni paragoni con i Type O Negative. Stesso discorso vale per la seguente “Worth Fighting For”. A chiudere l’ottimo “Tragic Idol” arriva “The Glorious End”, ennesima ottima canzone che ripropone alla perfezione quello che è stato il tema portante di tutto l’album ossia lo stile cupo e gotico abbracciato all’epicità di molti ritornelli.
Passano gli anni ma i Paradise Lost a suon di album grandiosi continuano a dimostrare di non voler mollare il trono di Re del gothic metal e piazzano il loro “Tragic Idol” tra le possibili migliori uscite in campo metal del 2012.

UnderD
Voto: 8
TRACKLIST:


1.    Solitary One
2.    Crucify
3.    Fear Of Impending Hell
4.    Honesty In Death
5.    Theories From Another World
6.    In This We Dwell
7.    To The Darkness
8.    Tragic idol
9.    Worth Fighting For
10.    The Glorious End