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THE DUDE ABIDES
Greg Rekus probabilmente è un nome che viene associato a melodie veloci, sudore da palco e pogo di massa. Oggi invece, parallelamente agli High Five Drive, lo troviamo come solista con "The Dude Abides", album dalle atmosfere molto folk che si va ad aggiungere ai numerosi personaggi della scena punk rock che prendono la decisione di buttarsi in progetti acustici. "The Dude Abides" inizia con "Signature of the poor" che è una canzone ideale con cui partire, è capace di cogliere subito l'interesse perchè coinvolgente, vicino ai suoni a cui ci aveva abituati la sua band. Buona anche la seconda cartuccia sparata, "Albert Song" e la terza, "The High cost of low prices", della stessa pasta della prima ma con un ritmo più punk. I pezzi successivi mantengono una qualità abbastanza alta, passano da suoni più introspettivi - "Friends of mine", "Consiquence", "One last word" - a suoni più allegri "Dancing around", "I guess that’s my excuse" - che lo rendono un disco dalle ambientazioni molto varie.
Mi sento di promuovere questo disco di Greg Rekus perchè di facile ascolto e molto equilibrato nei suoi pezzi. I temi trattati, come da copione in un disco dall'animo interiore e molto vicino al cuore, trattano di vita quotidiana, di persone vicine e politica. "The Dude Abides", nonostante non porti alcun tipo di novità, è un buon tassello che si aggiunge alla lista di album solisti acustici da ascoltare quando si vuole staccare dalla velocità a cui gli High Five Drive ci hanno abituati con i loro dischi e i loro show.
Voto: 6
1. Signature of the poor
2. Albert Song
3.The High cost of low prices
4. The mirror in my favorite bar
5. Friends of mine
6. Dancing around
7. No work today
8. Consiquence
9. One last word
10. I guess that’s my excuse