Gl Avvolte sono già passati da Groovebox con il vecchio pseudonimo di Avvolte Kristedha. Oggi tornano con questo nuovo album più maturi e consapevoli del loro talento. Sembra proprio che il 2012 possa essere l’anno della svolta.
Il disco si apre subito con la voce femminile di Lydia Lunch, icona punk nichilista americana, che con loro ha diviso il palco nei tour nazionali di Aprile e Dicembre 2011. La sua voce ci introduce subito nell’atmosfera di “nessuna rete”, brano scelto per un videoclip sulla sicurezza nei cantieri.
Le atmosfere cupe sono il perfetto intro e anticipano gli energici riff di chitarra dei brani successivi.
Il gruppo torinese come sempre descrive i malesseri della vita quotidiana gridando e esprimendo il suo dolore verso una società oramai malata.
Un pò poeti, un pò cantastorie questi ragazzi con i loro brani tengono l’ascoltatore attento. I suoni non sono mai banali e mischiano alla perfezione quelli più rudi con quelli più melodici.
Il brano che mi ha colpito di più è senza dubbio “la vita che ti spetta”, una lettera aperta verso una persona ipotetica che forte del suo dolore, non riesce neanche a provare rancore per una vita che forse non era quella che si sarebbe aspettata.
“Resaca” e “apnea” rappresentano i brani più violenti: la rabbia incomincia ad uscire in modo più espressivo, la voce si fa più acuta e come sempre accade escono anche le parole sono più taglienti e incisive.