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A DIFFERENT KIND OF TRUTH
Quale sia il tipo di verità che ha spinto la storica band a riunirsi, con tanto di celebratissimo ritorno di David Lee Roth, è un mistero (o forse non troppo) che ci accompagnerà per un bel po', lasciandoci col dubbio di una mossa dettata forse da ragioni sentimentali o più probabilmente da interessi economici. E' innegabile però come 14 anni di silenzio abbiano avuto un peso specifico nell'onda lunga che sta spingendo le vecchi formazioni a ritornare sui palchi di tutto il mondo, resta da verificare però se il gioco vale la candela.
La prima cosa strana di "A different kind of truth" è che, pur trattandosi di un album di inediti, tutte le canzoni sono in realtà delle demo degli anni 70 rielaborate dalla band, che ora conta un Van Halen più: ai già presenti Eddie e Alex si è infatti aggregato Wolfgang, figlio del grande chitarrista, al posto del bassista Michael Anthony.
Nonostante le tante incognite, l'album ci offre una band in grande forma e dimostra quanto ispirata fosse nel suo periodo dorato, tanto da tenere nascosti tutti questi pezzi in un cassetto che, fortunatamente per tutti i fan, si è aperto.
"Tattoo" apre questa grande festa a base di tanto hard rock old style "confezionato" secondo gli standard moderni, ricordandoci ancora una volta come i vecchi leoni siano i più duri a morire (ascoltare "bullethead" o la pazza "As Is") .
Per come è stata concepito, "A different kind of truth" non aggiunge nulla di nuovo nel panorama musicale nè alla carriera dei Van Halen ma si lascia apprezzare e ascoltare con molta facilità, aspetti che non vanno assolutamente sottovalutati e che molto spesso non si ritrovano nelle uscite dei gruppi contemporanei.
"Tattoo"
"She's the woman"
"You and your blues"
"China town"
"Blood & fire"
"Bullethead"
"As is"
"Honeybabysweetiedoll"
"The trouble with never"
"Outta space"
"Stay frosty"
"Big river"
"Beats workin'"