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TRUST NO ONE
Nuovo anno e nuova uscita per i romani Hopes Die Last, band alquanto affermata nel panorama post-hardcore/screamo nazionale ma non solo, avendo varcato i confini con i loro dischi ma anche con diversi tour internazionali.
Di fronte abbiamo "Trust No One", ultima fatica della band che non si scosta di un centimetro da ciò che hanno sempre suonato, quindi dodici tracce di melodie che strizzano più di un occhio al commerciale con inserimenti screamo potenti, che hanno il potenziale per poter dare cattiveria e aggressività a questo disco, che subito parte con la potenza di "Never Trust The Hazel Eyed" per proseguire con la nevrotica "Sidney Shown" con un alternarsi di melodie ansiose. Buona anche la seguente traccia, "Unleash Hell" e la successiva "Life After Me Life After You", anche se un poco sottotono rispetto alle precedenti, e che da il la alla parte in assoluto meno interessante di tutto il cd. Parte nella quale la melodia comincia ad essere uguale a se stessa e a stancare, la formula oramai è stata appresa e non c'è l'inserimento di alcuna novità per evitare un inevitabile calo di attenzione verso i pezzi, e "The Blue", l'assolutamente superflua traccia che dovrebbe fare da filtro poco prima di metà disco, non aiuta per nulla. Alla nona traccia troviamo una cover di "Firework" dell'ormai nota Katy Perry, con la particolarità di svelarsi solo al ritornello perché nella prima strofa è irriconoscibile, ma comunque una buona rivisitazione. "The Same Old Fears", la ballad del cd, non emoziona ma piuttosto annoia con i suoi tre minuti e mezzo di durata, nei quali di ripetono le solite formule: forse con una minor durata il brano sarebbe stato più apprezzato. Finalmente "Icarus" fa ritornare la voglia di metalcore, forse anche per la noia della ballad precedente, ma nulla toglie che sia un buon pezzo. La conclusione è lasciata a "Keep Your Hands Off", con la collaborazione di Nekso, che verso la metà inizia ad essere insopportabile grazie alla sua base elettronica.
"Trust No One" ha l'unica nota positiva di essere coerente con sé stesso, con il genere e con la volontà di sapere cosa si suona e come lo si suona. Le qualità tecniche della band sono ineccepibili ma questo disco suona uguale a se stesso, non portando alcuna novità per migliorare l'ascolto dalla quarta traccia in poi. I suoni commerciali sono perfetti per l'ascolto di massa e, nonostante si voglia far passare l'hardcore screamo come genere di nicchia, certe melodie non lo sono assolutamente. Ci si aspettava l’uscita da una certa staticità nel genere, ma evidentemente non è compito di questo disco.
Voto: 5
01. Never trust the hazel eyed
02. Sidney shown
03. Unleash hell
04. Life after me after you
05. The blue
06. Bill's got another pair of queens
07. This song plays suicide
08. Air raid siren
09. Firework
10. The same old fears
11. Icarus
12. Keep your hands off (feat. Nekso)