Mentre tutti si corrodono il fegato nella disperata impresa di tentare di capire quando verranno alla luce i nuovi album di A Perfect Circle e soprattutto Tool, il neo-enologo Maynard James Keenan (frontman di ambedue le realtà) si libera dalla marcatura e piazza all’incrocio “Conditions Of My Parole”, la quarta uscita discografica (due album e due EP) del suo secondo side project, i Puscifer.
Se “V is for vagina” aveva un po’ spiazzato i fans del buon Maynard per via della sua forte inclinazione alla sperimentazione, ai featuring e all’industrial togliendo spazio alle sue straordinarie doti interpretative, “Conditions Of My Parole” riporta parzialmente Keenan all’antico mantenendo una più solida base di industrial rock o anche industrial metal (sentire i riff della bellissima “Telling Ghosts”) e aggiungendo molte più parti cantate che inevitabilmente finiscono per ricordare in più di un’occasione gli A Perfect Circle (“The Rapture”, “The Weaver”, “Conditions Of My Parole” e “Toma”). Non mancano, come nei precedenti episodi, riferimenti al suo caro amico Trent Reznor, infatti il singolo “Man Overboard”, “Tiny Monsters” e “Green Valley” hanno molto a che spartire con i NIN. Con “Oceans” si va a lambire molto da vicino la new wave mentre le sofisticate ballate industrial “Horizons”, “Monsons” e “Tumbleweed” servono a dare ancora più qualità ad un prodotto nel suo genere praticamente impeccabile.
Non c’è niente da fare, quando c’è di mezzo quel geniaccio stramboide di Maynard James Keenan ci si può aspettare solo grandi cose, sia chiaro, a livello qualitativo i Puscifer non valgono ne i Tool ne gli A Perfect Cirlce ma come musica da sottofondo per la sala d’aspetto delle APC e Tool tribe va più che bene.