La trasmissione andrà in onda ogni Giovedi dalle 20 alle 21!
sms: (+39) 334 2247977
E-mail: onair@radiolupo.it
HATS OFF TO THE BULL
Gli Chevelle rappresentano senza dubbio una delle realtà più significative in ambito rock alternative, perlomeno sul suolo statunitense dove godono di uno status di rockstar ancora lontano dal raggiungersi in Europa.
"Hats off to the bull" non smentisce le alte aspettative createsi intorno quest'uscita, confermando il buono stato di grazia della band di Chicago, capace qui di dare ampio sfogo alla propria creatività nello scrivere canzoni di facile presa ma non per questo banali.
La formula è quella collaudata, ossia un mix di melodie sognanti e riff granitici che rispecchiano le influenze principali del terzetto, su tutti Deftones e Tool.
Si parte subito forte col primo singolo "Face to the floor", pezzo semplice ma-come si suol dire-quadrato, grazie anche al muro di suono tipico marchio di fabbrica della band.
Pete Loeffler dimostra di essere molto ispirato, sfoderando una prestazione maiuscola per intensità ed emotività in diversi altri episodi dell'album, su tutti la splendida "The meddler". Molto significativo è il fatto che "Hats off to the bull" non soffra di cali di tensione evidenti, le canzoni si distinguono facilmente l'una dall'altra alternando momenti di rabbia, come la titletrack o "Same old trip", ad altri che partono piano per poi esplodere nel finale ("Envy").
Accusati troppo spesso di essere una copia dei loro riferimenti musicali, gli Chevelle provano ad esorcizzare queste critiche con la conclusiva "Clones", rivendicando a gran voce la propria originalità e difendendo ironicamente il proprio operato.
L'impressione finale che si ha ad ascolto concluso è che gli Chevelle abbiano fatto un altro centro, confermando di essere ancora tra gli esponenti più importanti nella loro scena.
Voto: 7,5
1. Face to the Floor
2. Same Old Trip
3. Ruse
4. The Meddler
5. Piñata
6. Envy
7. Hats Off to the Bull
8. Arise
9. Revenge
10. Prima Donna
11. Clones