I Panic Room, inizialmente chiamati Redrum, sono una bella realtà musicale italiana che nasce un decennio fa nella provincia di Parma. La band cerca fin dai primi passi di trovare un suono in grado di caratterizzarla e aggiunge agli strumenti classici dei sintonizzatori per Scratchs e Loops. Una svolta importante nella storia dei Panic Room, avviene nel 2003 con la vittoria del concorso nazionale Coopformusic. Grazie a questo, la band è riuscita ad esibirsi a fianco di artisti importantissimi come Planet Funk, Nicolò Fabi, Omar Pedrini e a realizzare un singolo che verrà allegato ad un numero della rivista di Rockstar. L’anno successivo questo gruppo subirà un significativo cambio di line up che lo porterà a sostituire del DJ. I Panic Room continuano a concentrarsi molto sull’attività live che li vedrà coinvolti in concerti insieme agli Après la Classe, Punkreas e Mel Previte (chitarrista di Ligabue). Il primo contratto discografico verrà firmato nel 2008 con la Ukdivision Record, grazie al quale la band potrà registrare il primo album ‘Equilibrium’. Quest’anno il CD verrà ri-editato dalla SFEM/The Lads Production e impreziosito dall’inserimento del video di “Star”.  Il sound dei Panic Room è una sorta di nuMetal/crossover light che ricorda un mix di band quali Limp Bizkit, Incubus (soprattutto per la voce) e Disturbed.
Il primo brano “Dark Angel” è molto interessante sin dai primi ascolti, mi piace come il ritornello e le melodie riescono ad entrare subito nella testa dell’ascoltatore. I suoni campionati si adattano perfettamente alla struttura dell’intero brano. ‘Equilibrium’ continua a suonare pezzi molto orecchiabili e ben strutturati, che difficilmente lasciano indifferente il fruitore. In alcuni brani la voce si incattivisce riuscendo a dare al brano un’impronta più decisa e potente. In “Attitude” sono presenti Scratchs e Loops molto particolari che evocano i Limp Bizkit ai tempi di ‘Three Dollar Bill, Yall’.  La traccia utilizzata per girare il video “Star”, un pezzo eccellentemente interpretato, è la più immediata e morbida dell’intero CD e sono sicuro che non incontrerà particolari ostacoli nel trovare consensi dal pubblico. Il brano che preferisco è senza ombra di dubbio “Peddlers Of Resignation”, dove la voce si fa più graffiante, i riff più potenti e il tutto è infiocchettato con suoni campionati che completano il pezzo. Il disco prosegue chiudendosi con dei pezzi interessanti in grado di mantenere alta l’attenzione dell’ascoltatore attraverso la collaudata struttura dei suoni della band.
I Panic Room sono una band credibilissima capace di registrare un album molto interessante. Personalmente preferisco però, in questo genere musicale, l’utilizzo di una voce più cattiva per appesantire il sound le canzoni.