Nostalgia, voglia di non mollare mai un genere che ha dettato l'ABC di qualsiasi altra connotazione e contaminazione stilistica e musicale negli anni successivi, questo è l'obiettivo dei Paintrue, Hardcore Band Cagliaritana che fin dal 2004 incendia palchi nazionali ed internazionali.
Il disco "Così Sempre Sarà" è il successore del primo album Omonimo il quale, dopo cambi di line up che hanno contribuito ad aumentare la qualità e potenza sonora con l'ingresso di Stefano Marcia alla chitarra, la band trova la sua dimensione ideale soprattutto in fase live.
Il disco è un vero e proprio contenitore di pugni e calci violentissimi pronti a scatenarsi su qualsiasi apparato uditivo che si appresta a spingere play sul proprio lettore.
La batteria di Roberto Crudu è sparata a 300 km orari, i riff di Andrea Aversano e del già sopracitato Stefano Marcia sono vere e proprie motoseghe impazzite messe in moto dal basso di Alessio Corso che fornisce tonnellate di Gasolio ad un motore pimpato per poter sfrecciare a tutta velocità per seminare terrore e odio con i ringhi e urla rabbiose di Stefano Leone senza nessuna pietà per il malcapitato ascoltatore.
Metafore e similitudini a parte quello dei Paintrue non propone nulla di nuovo e innovativo dal punto di vista stilistico ma ragazzi, questi loschi figuri fanno veramente paura!! Ed oltretutto possono fare tranquillamente scuola a tutti i "tecnicisti" devoti ai virtuosismi del cacchio cacciandoli traccia dopo traccia con sonori calci nel sedere e credetemi, di cartucce ne hanno parecchie dato che “Così Sempre Sarà” è composto da un caricatore di ben 16 tracce!!
La produzione non è eccellente, la voce in particolare sembra è un po' troppo bassa in confronto a tutto il resto del mix ma evidentemente il tutto sarà stato "voluto" dalla band in quanto il disco ha un sound quasi live, grezzo, velocissimo e furioso degno delle migliori band hardcore old school.
Ogni traccia sfreccia senza lasciare nemmeno un istante per riprendere fiato, che subito parte il pezzo successivo pestando colpo su colpo l'ascoltatore gettandolo nel pogo più violento mai esistito.
I testi sono tutti in italiano e dai titoli, l'odore dell' Old School è evidente dato che tutti quanti sono di protesta e rifiuto nei confronti della società, odio e rabbia.
Ottima band e se riuscissero con il loro prossimo disco a migliorare la qualità di registrazione potrebbero tranquillamente entrare nell'olimpo degli hardcore masters.
I Paintrue possono essere tranquillamente essere considerati i “Terror” italiani.
Grandissimi.