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UNEARTH
DARKNESS IN THE LIGHT
DARKNESS IN THE LIGHT
Partiamo dal presupposto che gli Unearth, band di Boston attiva dal 1998, meritano il pieno rispetto da parte di chi magari ha meno della metà dei loro anni di sbattimenti e gavetta diventando però doppiamente famosi e maggiormente riconosciuti.
Ingiustizie a parte, gli Unearth ritornano senza troppi compromessi con la loro ennesima fatica sotto la Metal Blade, dal titolo banale "Darkness In The Light". Ora subentra un discorso più complicato dove - togliendo l’indubbia ammissione che la produzione è ottima, che le qualità tecniche di ciascun componente della band sono indiscutibili, che il cd, booklet e tutto ciò che serve per la spinta discografica della band sìa curata nei minimi particolari - bisogna però ahimè ammettere che dal punto di vista di originalità i ragazzi di Boston se ne fregano altamente.
Undici tracce di "classico" metalcore in cui in ogni traccia le linee vocali sono quasi sempre sulla stessa linea, proponendo all'ascoltatore il solito mix di rabbia, cantato melodico, ancora rabbia, mosh in ogni bridge e dopo ogni ritornello, e finale con chitarrone armonizzate.
Nulla di originale, nulla di ricercato al fine di reinventarsi, eppure il disco sa come prendere l'ascoltatore ma qui rientreremmo nel discorso dell'ottima produzione con cui viene presentato "The darkness in the light", unica vera salvezza per tutte quelle band che continuano a riproporre sempre lo stesso genere da anni ossìa i suoni coinvolgenti che spingono le casse violentandole con tonnellate di frequenze basse.
Niente di nuovo quindi, sembra quasi che i ragazzi di Boston non vogliano "avvicinare" né allontanare nuovi e vecchi fan, cavalcando sempre la stessa onda. E' come se volessero andare sul sicuro perchè il Metalcore è l'unico genere che sono strutturalmente, sonoricamente e tecnicamente in grado di suonare senza inoltrarsi verso nuovi suoni e soluzioni per non rischiare di commettere errori.
Con questo però non voglio di certo affermare questo degli Unearth sìa un disco brutto o noioso, semplicemente ho come l'impressione che possa risultare un disco "svogliato". Concludendo posso solo affermare che ci si aspettava qualcosa in più soprattutto da una band ormai veterana come gli Unearth che per carità, massimo rispetto ma non sarà mica scattato in loro il desiderio di andare in pensione? Saremmo perduti e sommersi dalle “frangette” dei bimbiminkia!!
Consigliato ai nostalgici del Metalcore più classico.
Ingiustizie a parte, gli Unearth ritornano senza troppi compromessi con la loro ennesima fatica sotto la Metal Blade, dal titolo banale "Darkness In The Light". Ora subentra un discorso più complicato dove - togliendo l’indubbia ammissione che la produzione è ottima, che le qualità tecniche di ciascun componente della band sono indiscutibili, che il cd, booklet e tutto ciò che serve per la spinta discografica della band sìa curata nei minimi particolari - bisogna però ahimè ammettere che dal punto di vista di originalità i ragazzi di Boston se ne fregano altamente.
Undici tracce di "classico" metalcore in cui in ogni traccia le linee vocali sono quasi sempre sulla stessa linea, proponendo all'ascoltatore il solito mix di rabbia, cantato melodico, ancora rabbia, mosh in ogni bridge e dopo ogni ritornello, e finale con chitarrone armonizzate.
Nulla di originale, nulla di ricercato al fine di reinventarsi, eppure il disco sa come prendere l'ascoltatore ma qui rientreremmo nel discorso dell'ottima produzione con cui viene presentato "The darkness in the light", unica vera salvezza per tutte quelle band che continuano a riproporre sempre lo stesso genere da anni ossìa i suoni coinvolgenti che spingono le casse violentandole con tonnellate di frequenze basse.
Niente di nuovo quindi, sembra quasi che i ragazzi di Boston non vogliano "avvicinare" né allontanare nuovi e vecchi fan, cavalcando sempre la stessa onda. E' come se volessero andare sul sicuro perchè il Metalcore è l'unico genere che sono strutturalmente, sonoricamente e tecnicamente in grado di suonare senza inoltrarsi verso nuovi suoni e soluzioni per non rischiare di commettere errori.
Con questo però non voglio di certo affermare questo degli Unearth sìa un disco brutto o noioso, semplicemente ho come l'impressione che possa risultare un disco "svogliato". Concludendo posso solo affermare che ci si aspettava qualcosa in più soprattutto da una band ormai veterana come gli Unearth che per carità, massimo rispetto ma non sarà mica scattato in loro il desiderio di andare in pensione? Saremmo perduti e sommersi dalle “frangette” dei bimbiminkia!!
Consigliato ai nostalgici del Metalcore più classico.
Francesco “Brus” Campanelli
Voto: 6,5
Voto: 6,5
TRACKLIST:
01: Watch It Burn
02: Ruination Of The Lost
03: Shadows Of The Light
04: Eyes Of Black
05: Last Wish
06: Arise The War Cry
07: Equinox
08: Coming Of The Dark
09: The Fallen
10: Overcome
11: Disillusion
01: Watch It Burn
02: Ruination Of The Lost
03: Shadows Of The Light
04: Eyes Of Black
05: Last Wish
06: Arise The War Cry
07: Equinox
08: Coming Of The Dark
09: The Fallen
10: Overcome
11: Disillusion