Tempi duri per la Solid State Records, label americana di stampo cristiano che negli ultimi anni non è riuscita a rinnovare adeguatamente il proprio roster (senza più che altro trovare un degno rimpiazzo al suo gruppo di punta, ovvero gli Underoath accasatisi presso la Roadrunner) collezionando più delusioni che risultati positivi.
A risollevare le sorti della propria etichetta e forse anche quelle dello stesso genere metalcore ci pensano gli Oh, Sleeper, quintetto di Ft. Worth che con il suo terzo disco intitolato “Children Of Fire” ci mostra come la monotonia riscontrata nell’ultimo “Son Of The Morning” sia solo un lontano ricordo.
In questo nuovo concept album (continuazione del suo predecessore) le dodici tracce presentano strutture decisamente più varie, le dinamiche si fanno più intricate crescendo ascolto dopo ascolto ed arricchite dall’inserimento dosato ed intelligente di aperture melodiche di pregevole fattura.
L’impatto con l’opener “Endseekers” è devastante e questo è solo l’inizio di un chaos sonoro che regna per tutta la durata del lavoro, avvolto nella sua totalità da atmosfere oscure che si adattano perfettamente al clima drammatico che traspare dalle liriche, narranti la continua lotta tra il Bene ed il Male, tra Dio e Satana.
In poche parole gli Oh, Sleeper sono cresciuti ed oggi possono dirsi orgogliosi di aver realizzato un album che ha l’effetto di una vera e propria ventata d’aria fresca all’interno di un genere come il metalcore attualmente caratterizzato da una situazione di piattezza generale piuttosto preoccupante.
Forse non sarà un capolavoro ma “Children Of Fire” è sicuramente un disco che merita più di un ascolto.