In attività dal 2003 i varesini Insooner giungono finalmente alla pubblicazione del loro album d’esordio, un traguardo importante arrivato dopo numerosi concerti in tutta la nostra penisola e la pubblicazione di due demo che avevano ottenuto recensioni positive da parte della critica specializzata.
Prodotto da Daniele Landi ai Forears Studios di Firenze, “Assemblando oceani per annegare in pace” è un bel disco di rock sperimentale dalle diverse contaminazioni, un tuffo lungo 37 minuti in un mare di emozioni che questi tre musicisti riescono a trasmettere suonando con passione ed intensità, mostrandoci al tempo stesso sia un indole ribelle che il proprio lato più intimo.
Musicalmente parlando è un po’ come se i Verdena si scoprissero essere amanti degli At The Drive-In, se l’eleganza dei Dredg si scontrasse con la sregolatezza dei Fall Of Troy generando una miscela sonora capace di far coesistere al suo interno influenze progressive, evoluzioni math-core, violente scariche punk e raffinate venature pop.
Abbiamo dunque 9 brani molto intensi nei quali il trio mostra tutti i propri pregi e difetti, rivelandosi alquanto convincente quando riesce a far esplodere la propria carica espressiva in maniera concentrata, con le giuste dosi come nell’opener “Luci Catodiche”, e risultando invece un po’ dispersivo in certi momenti dove alcune divagazioni strumentali sembrano di troppo ed appesantiscono in parte il risultato finale (“Scintillanti matasse di seta nello stomaco”).
Ci sono ancora dei piccoli dettagli da perfezionare ma nel complesso gli Insooner ci forniscono una prova di alto livello che raggiunge forse  il suo apice emotivo proprio nel finale con la bellissima “Praga Dorata” che mette la parola fine ad un disco davvero molto interessante in grado di farci ben sperare per il futuro di questa giovane formazione nostrana.