Dal 6 ottobre riparte GROOVE BOX
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La trasmissione andrà in onda ogni Giovedi dalle 20 alle 21!
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NOISEFALL
DEMO 2009
DEMO 2009
Il quintetto messinese dei NoiseFall nasce nel 2008, e prova ad affacciarsi con questo primo demo nel panorama italiano. Tutta la band (a parte il batterista aggiuntesi successivamente) si era già cimentata in giro come coverband degli Alice In Chains: e possiamo dire che tale influenza è ancora ben marcata.
Il demo, nonostante sia costato solo “due lire” (ndr) è di buona qualità. La sonorità principale è quella di un rock-grunge made in Seattle, con qualche sterzata verso il Metal, tale da ricordarci soprattutto i Soundgarden. E qui veniamo ad un tasto dolente del lavoro: infatti nonostante la voce del cantante Peppe sia ben strutturata, modulata a dovere e piena, nel timbro e nelle linee vocali ricorda davvero troppo quella di Chris Cornell e, anche se in modo minore, quella di Eddie Vedder.
Ascoltare in un gruppo emergente una voce prettamente coveristica (per quanto fatta bene) lascia un po’ perplessi: toglie molta autonomia e credibilità creativa, soprattutto per una band emergente, da cui ci sia aspetta una dose (seppur minima) di originalità. Questo, secondo me, sbaglio di orizzonte lo si ritrova anche nelle musiche: troppo piegata a sonorità grunge, senza che si vedano nuove aperture. Con questo voglio dire che i pezzi sono ben scritti (per esempio “The Perfect Suicide Of Love” è un bel brano) ma sembrano purtroppo ancora delle cover.
Io se fossi in questi ragazzi (dalle indubbie qualità musicali) tenterei qualcosa in più: mi metterei più in gioco, anche a costo di sbagliare, azzererei un attimo il bagaglio musicale che avrei e tenterei di dire qualcosa che fosse mio, di scindibile dai miei gusti personali e da una tradizione che è ormai classica anche alle orecchie meno esigenti.
D’altro canto si dice: impara l’arte, e mettila da parte. Almeno provateci, così non vedo grossi spiragli.
Il demo, nonostante sia costato solo “due lire” (ndr) è di buona qualità. La sonorità principale è quella di un rock-grunge made in Seattle, con qualche sterzata verso il Metal, tale da ricordarci soprattutto i Soundgarden. E qui veniamo ad un tasto dolente del lavoro: infatti nonostante la voce del cantante Peppe sia ben strutturata, modulata a dovere e piena, nel timbro e nelle linee vocali ricorda davvero troppo quella di Chris Cornell e, anche se in modo minore, quella di Eddie Vedder.
Ascoltare in un gruppo emergente una voce prettamente coveristica (per quanto fatta bene) lascia un po’ perplessi: toglie molta autonomia e credibilità creativa, soprattutto per una band emergente, da cui ci sia aspetta una dose (seppur minima) di originalità. Questo, secondo me, sbaglio di orizzonte lo si ritrova anche nelle musiche: troppo piegata a sonorità grunge, senza che si vedano nuove aperture. Con questo voglio dire che i pezzi sono ben scritti (per esempio “The Perfect Suicide Of Love” è un bel brano) ma sembrano purtroppo ancora delle cover.
Io se fossi in questi ragazzi (dalle indubbie qualità musicali) tenterei qualcosa in più: mi metterei più in gioco, anche a costo di sbagliare, azzererei un attimo il bagaglio musicale che avrei e tenterei di dire qualcosa che fosse mio, di scindibile dai miei gusti personali e da una tradizione che è ormai classica anche alle orecchie meno esigenti.
D’altro canto si dice: impara l’arte, e mettila da parte. Almeno provateci, così non vedo grossi spiragli.
Gabriele “Velien” Di Lucido
Voto: 5
Voto: 5
TRACKLIST:
1.Down Here
2.Strong Words
3.The Perfect Suicide Of Love
4.Everything Is Noise
1.Down Here
2.Strong Words
3.The Perfect Suicide Of Love
4.Everything Is Noise