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COLD WEAPON
DEAR MOTHER EP
DEAR MOTHER EP
Bastano solamente tre canzoni ai varesini Cold Weapon per presentarsi e sbatterci in faccia il loro hardcore seminale condito da tendenze screamo che lo rendono ancora più gradevole all’ascolto.
Non fatevi ingannare dalla breve introduzione di “John Cale Monologue III”, tratta dalla colonna sonora del film “American Psycho”, con delicate note di un pianoforte a fare da sottofondo, perché i restanti tre brani presentano un’atmosfera tutt’altro che tranquilla.
Il quintetto mette in mostra un sound in parte ancora acerbo ma comunque piuttosto efficace, sempre aggressivo e diretto, lasciando poco spazio ad aperture melodiche che però quando entrano in gioco fanno la differenza colpendo nel segno, come accade nella parte conclusiva di “080508”.
Senza andare a scomodare i mostri sacri del genere si possono notare somiglianze con alcune giovani realtà dell’hardcore, gente come Dead Swans, Your Demise, This Is Hell, soprattutto in un pezzo come “The Quiet The Storm”, a mio avviso il migliore del lotto, con i suoi continui cambi di tempo e le strutture sconnesse che lasciano intravedere una ancor leggera componente math che magari verrà fuori nelle future produzioni della band.
Non male la prova alla voce del cantante Isaac, autore di una performance a tratti convincente, a tratti un po’ monocorde, ma nel complesso carica di passione, energia, sofferenza ed emotività.
Ovviamente “Dear Mother EP”, per la sua brevità, non è un disco in base al quale sbilanciarsi e dare un giudizio esauriente sulle potenzialità dei Cold Weapon, tuttavia la sensazione finale rimane positiva e non escludo che il gruppo possa in futuro regalarci più di una sorpresa. Da tenere d’occhio.
Non fatevi ingannare dalla breve introduzione di “John Cale Monologue III”, tratta dalla colonna sonora del film “American Psycho”, con delicate note di un pianoforte a fare da sottofondo, perché i restanti tre brani presentano un’atmosfera tutt’altro che tranquilla.
Il quintetto mette in mostra un sound in parte ancora acerbo ma comunque piuttosto efficace, sempre aggressivo e diretto, lasciando poco spazio ad aperture melodiche che però quando entrano in gioco fanno la differenza colpendo nel segno, come accade nella parte conclusiva di “080508”.
Senza andare a scomodare i mostri sacri del genere si possono notare somiglianze con alcune giovani realtà dell’hardcore, gente come Dead Swans, Your Demise, This Is Hell, soprattutto in un pezzo come “The Quiet The Storm”, a mio avviso il migliore del lotto, con i suoi continui cambi di tempo e le strutture sconnesse che lasciano intravedere una ancor leggera componente math che magari verrà fuori nelle future produzioni della band.
Non male la prova alla voce del cantante Isaac, autore di una performance a tratti convincente, a tratti un po’ monocorde, ma nel complesso carica di passione, energia, sofferenza ed emotività.
Ovviamente “Dear Mother EP”, per la sua brevità, non è un disco in base al quale sbilanciarsi e dare un giudizio esauriente sulle potenzialità dei Cold Weapon, tuttavia la sensazione finale rimane positiva e non escludo che il gruppo possa in futuro regalarci più di una sorpresa. Da tenere d’occhio.
Whitelocust
TRACKLIST:
01. John Cale Monologue III
02. 080508
03. The Quiet The Storm
04. Cities & Scars