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VANZ
SELF RECONSTRUCTION
SELF RECONSTRUCTION
Avevamo parlato dei Vanz un bel po’ di tempo fa inserendoli tra le nostre “band della settimana” ed ora li ritroviamo con questo loro nuovo EP di sei brani intitolato “Self Reconstruction”, perfetto seguito del precedente “Self Destruction”.
Se il precedente presentava ancora una chiara impronta punk-rock (quello più moderno alla Green Day per intenderci) quest’ultimo lavoro, licenziato ancora dalla Elevator Records, si muove verso un sentiero più rock, sempre incentrato su melodie orecchiabili di facile presa sull’ascoltatore.
Il quartetto di Grosseto colpisce nel segno soprattutto quando alza il tiro e dà libero sfogo a tutta la propria energia, come si può ben apprezzare in canzoni come “Hopeless” e “Overthose”, a mio avviso le più riuscite, nelle quali si può intravedere una spruzzata di grunge che ne impreziosisce il risultato finale.
A dimostrazione però del fatto che non si possano rinnegare completamente le proprie radici musicali ecco riaffiorare in episodi come “Unable To Resist” oppure nella title-track, un animo punk più ribelle ma al tempo stesso genuino, motivo per il quale risulta molto gradevole.
Insomma “Self Reconstruction” si lascia ascoltare tutto d’un fiato, senza intoppi, perchè orecchiabile, fresco, divertente, dunque in possesso di tutte le carte in regola perché i Vanz possano ottenere il successo che effettivamente meritano.
Se il precedente presentava ancora una chiara impronta punk-rock (quello più moderno alla Green Day per intenderci) quest’ultimo lavoro, licenziato ancora dalla Elevator Records, si muove verso un sentiero più rock, sempre incentrato su melodie orecchiabili di facile presa sull’ascoltatore.
Il quartetto di Grosseto colpisce nel segno soprattutto quando alza il tiro e dà libero sfogo a tutta la propria energia, come si può ben apprezzare in canzoni come “Hopeless” e “Overthose”, a mio avviso le più riuscite, nelle quali si può intravedere una spruzzata di grunge che ne impreziosisce il risultato finale.
A dimostrazione però del fatto che non si possano rinnegare completamente le proprie radici musicali ecco riaffiorare in episodi come “Unable To Resist” oppure nella title-track, un animo punk più ribelle ma al tempo stesso genuino, motivo per il quale risulta molto gradevole.
Insomma “Self Reconstruction” si lascia ascoltare tutto d’un fiato, senza intoppi, perchè orecchiabile, fresco, divertente, dunque in possesso di tutte le carte in regola perché i Vanz possano ottenere il successo che effettivamente meritano.
Whitelocust
Voto: 7
Voto: 7
TRACKLIST:
01.Mr Mustache
02.Unable to resist
03.Self Reconstruction
04.Hopeless in love
05.Over those
06.Everyday
01.Mr Mustache
02.Unable to resist
03.Self Reconstruction
04.Hopeless in love
05.Over those
06.Everyday